Il 25 settembre, l’Olimpico di Torino era sembrato la sua tomba calcistica italiana. Roma sconfitta, gol sciupati, polemiche a vele gonfie. Come la storia insegna, la caduta di chi si è molto amato è punteggiata — oltre che da rabbia — anche da sberleffi, e così il web si trovò inondato di fotomontaggi dal sapore ultimativo: Edin Dzeko col cane, col bastone, persino con gli occhiali da cieco. Non essendo né Ray Charles né Stevie Wonder — e non dovendo neppure suonare un pianoforte — per un centravanti era difficile immaginare di peggio. «Meglio giocare col finto centravanti», si diceva. Venti giorni dopo, però, a fare lo sberleffo alla critica ci pensa lui, il bosniaco, con la cui doppietta la Roma ha sbancato il S. Paolo di Napoli e di candidarsi così ad essere la vera anti-Juventus. D’altronde, se sia l’Inter che gli azzurri di Sarri ora vedono solo la coda dei giallorossi, il merito in entrambi i casi è delle reti di Dzeko, che ha segnato già 7 gol in 8 gare, quando in tutto lo scorso campionato di reti ne aveva fatte 8. Insomma, se al Settebello già calato in questa stagione, aggiungiamo anche le 3 reti in Nazionale, essere arrivati già in doppia cifra al 15 ottobre autorizza pensieri nobili.

FIDUCIA RITROVATA – «Forse è stata la migliore partita della Roma nelle ultime due stagioni — dice Edin —. Abbiamo giocato il nostro calcio, quello che vogliamo fare sempre. Giochiamo meglio di prima, non è facile vincere e fare tre gol qui. Abbiamo fatto bene davvero e soprattutto abbiamo dimostrato personalità, anche se non c’era Strootman, quello che ne ha di più». Logico, però, che il suo focus sia sull’autostima, visto che con la doppietta di ieri è la sua seconda miglior partenza di sempre (dopo quella del 2011-12, 9 gol nelle sue prime 8 gare col City in Premier), senza contare che 7 reti lo scorso torneo le raggiunse in 29 giornate. Insomma, l’impressione è che questa sua terza doppietta italiana (prima in trasferta) non la dimenticherà tanto in fretta.

MAI SAZIO – «Per quello che mi riguarda, le due reti che ho segnato sono molto significative — dice lui —. Le critiche che ho ricevuto non mi hanno sorpreso. Era normale, quella scorsa non era stata la mia migliore stagione. Volevo fare di più e mi pare ci stia riuscendo. Mi sento bene e so che la squadra ha fiducia in me. Spero di fare di più in futuro. Anzi, voglio sempre fare di più». Troppo presto però, secondo Dzeko, per parlare di Roma come anti-Juventus. «No, dico solo che questa per noi è una vittoria importante e meritata». Insomma, profilo basso, anche perché Spalletti gli ricorda: «Anche se ha fatto due gol, sotto l’aspetto della cattiveria, del veleno, deve far meglio. Ognuno può pensarla come gli pare, ma nel primo tempo ha avuto 4-5 occasioni dove poteva fare male. È un giocatore eccezionale ma per le qualità che ha non le sfrutta fino in fondo». Impressioni? Caro Edin, meglio non mollare mai la presa. La Roma non aspetta (più) nessuno.

(Gazzetta dello Sport – M. Cecchini)



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