(Il Tempo – E. Menghi) Doppia trasferta senza ultras. La Roma dovrà rinunciare al solito affollato spicchio giallorosso sia a Udine sia a Napoli. I motivi sono diversi, ma il risultato sarà probabilmente lo stesso: con i partenopei non scorre buon sangue e da anni ormai andata e ritorno sono «off limits» per gli ospiti di turno, la decisione ufficiale per il match del 3 marzo non è ancora stata presa, ma a Trigoria si aspettano un San Paolo tabù (non lo è stato invece per i laziali che ci sono appena stati). Se questa non è una novità, lo è piuttosto il divieto di andare alla Dacia Arena imposto ieri dal Prefetto.
Con i friulani c’è un’amicizia di vecchia data (inizio anni 90), tant’è vero che un vecchio striscione romanista recitava: «Un saluto agli amici dell’Udinese». Stavolta non ci saranno strette di mano, perché è stato raccolto l’invito del Viminale a chiudere la trasferta dopo i fatti di Verona. Il rispetto reciproco tra tifosi non è bastato a far cambiare idea al Prefetto, anche se nessuno teme nuovi episodi di violenza e non c’è un vero allarme ordine pubblico come nel caso di Napoli. Questa è una punizione in piena regola, senza altre implicazioni.
Ma per gli ultras il boccone non è meno amaro, si sentono presi di mira dato che per 21 giallorossi fermati e sottoposti a Daspo alla fine ci rimettono tutti. «Per preminenti ragioni di tutela dell’ordine, della sicurezza e dell’incolumità pubblica si legge nel comunicato è fatto divieto di vendita dei tagliandi di tutti i settori ai residenti nella Regione Lazio. La vendita è consentita solo ai non residenti. La Questura di Udine elenca una serie di eventi sportivi nazionali e internazionali che provano la pericolosità del tifo organizzato romanista, con particolare riguardo a quello proveniente dalla Capitale e dalla Regione Lazio, non soltanto prima e dopo l’evento sportivo ma anche lungo gli itinerari delle trasferte». Si evince che i romanisti del resto d’Italia potranno accedere al Friuli sabato e che quelli romani (o dei dintorni) sono «pericolosi».
Sul web non poteva che scattare l’ennesima polemica. Al di là dell’etichetta dispregiativa, va detto che anche i tifosi del Verona hanno pagato il prezzo degli scontri, vedendosi negare la trasferta a Genova per la sfida con la Sampdoria. La società di Trigoria ha cercato di intercedere con le istituzioni, ma non è rimasta sorpresa della decisione presa: l’intento era quello di mandare un segnale. Ora il rischio è che ci siano conseguenze anche per Roma-Milan, l’Osservatorio si pronuncerà in settimana e non sono escluse limitazioni per i rossoneri, vedi ingresso riservato ai possessori della tessera del tifoso. Di sicuro gli ultras giallorossi non torneranno a colorare gli stadi d’Italia prima di un mese, a Crotone, salvo nuovi divieti.
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