Sessantuno giorni da impazzire. Sessantuno giorni in cui si disputeranno tre derby. Si comincia il primo marzo con l’andata della semifinale di Coppa Italia, il 5 aprile il ritorno e il 30 aprile si giocherà la seconda stracittadina di campionato. Sarà la quarta volta in cui le due squadre di Roma si affronteranno per ben quattro volte in una stagione. La prima volta fu nel 1957/58 con un pareggio ed una vittoria per la Lazio che quell’anno si aggiudicò il trofeo. Nel 1997/98 i biancocelesti guidati da Eriksson si presero tutte e due le sfide contro i giallorossi di Zeman. La Roma si rifece nel 2002/03 battendo sia all’andata sia al ritorno la Lazio. Anche allora era una semifinale. Poi ci fu una sfida ad eliminazione diretta negli ottavi nel 2011, fini 2-1 per gli allora ragazzi di Ranieri. Nel 2013 le due squadre s’incontrarono in finale. Successo per i biancocelesti. Una vittoria storica. Ora Lazio e Roma si ritrovano ancora una volta di fronte in una semifinale che promette spettacolo ma che inevitabilmente si porterà dietro qualche polemica.

CONTRATTI E PENALI A cominciare dal problema legato agli orari. L’8 aprile del 2013 fu l’ultima stracittadina giocata di sera. Il diktat arrivò dal prefetto della Capitale, Giuseppe Pecoraro, oggi a capo della procura della Federcalcio. Il «basta notturne» arrivò a seguito degli incidenti che si verificarono nelle zone limitrofe allo stadio Olimpico, tra ponte Duca d’Aosta e Ponte Milvio. Da allora di stracittadine se ne sono giocate 8: 6 alle 15 e 2 alle 18 (ma erano a maggio). Il problema orario si pone di nuovo perché i diritti della Coppa Italia, pagati per il triennio fino al 2018 ben 67 milioni di euro, sono della Rai che ha un contratto in cui è specificato che le gare si devono disputare la sera. In caso contrario c’è una penale da un milione d’euro a favore della rete di Stato. Cosa succederà ora? La Lega di serie A è decisa a giocare i due derby in notturna: ne parlerà con la Rai e stabilirà un pacchetto. Di massima è già tutto fatto: ore 20,45 diretta su Rai Uno. Chiaramente da viale Mazzini spingeranno in ogni modo per l’orario serale, un derby alle 15 di mercoledì non favorisce né il massimo ascolto televisivo, né, tanto meno, la presenza di pubblico allo stadio. Il passo successivo sarà una riunione con l’Osservatorio per le manifestazioni sportive che dovrà esprimere un parere (potrebbe essere già stasera o più probabilmente lunedì). A quel punto si avvierà una trattativa.

LE BARRIERE L’altro problema è quello inerente alle barriere presenti nelle due curve dell’Olimpico. Qualcosa da giorni si sta muovendo. Dopo quasi due anni di polemiche, appelli e battaglie politiche, una soluzione è in arrivo. «Abbiamo convocato un incontro per risolvere il problema e lo faremo», ha detto ieri il ministro dello Sport Luca Lotti, interpellato all’uscita da Palazzo Chigi sulla questione. Intanto martedì prossimo è prevista una riunione al Viminale in cui saranno presenti i vertici di Lazio e Roma. Una situazione delicata che deve essere risolta. Per farlo è sceso in campo il Ministero dell’Interno che ha coinvolto il capo della Polizia, la Prefettura e la Questura. «Noi tifiamo affinché si possano togliere le barriere. Ma ovviamente solo se si sentono garantiti i soggetti preposti, in questo caso le autorità istituzionali che hanno responsabilità sull’ordine pubblico» ha detto il numero uno dello Sport italiano, Malagò. Saranno due derby che, oltre al campo di gioco, si disputeranno su diversi tavoli.

(Il Messaggero – E. Bernardini)



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