Sistemato (più o meno) il bilancio con la cessione di Pjanic, si sta per aprire una nuova fase del mercato romanista. Già decisi i riscatti di Ruediger ed El Shaarawy — che finiscono sul conto economico e non sul conto debiti e quindi non influiscono sui parametri del Fair Play Finanziario di questa stagione ma su quello della prossima — e l’acquisto di Alisson per un totale di 30 milioni di euro, la società giallorossa dovrà fare un mercato intelligente per non ritrovarsi, tra dodici mesi, di nuovo con l’esigenza di dover vendere per far quadrare i conti. Per questo Walter Sabatini proverà a bilanciare i futuri acquisti con delle cessioni intelligenti. In questo senso vanno interpretate le operazioni low cost in entrata: il rinnovo del prestito di Szczesny, la trattativa col Real Madrid per Nacho (in prestito) e il possibile arrivo a parametro zero di van der Wiel oltre all’operazione Mario Rui (3 milioni di prestito oneroso più 6 di riscatto, anche se la Roma proverà ad inserire alcuni giovani), anticiperanno alcune partenze. In lista d’uscita ci sono sempre Ljajic, che piace alla Fiorentina ma prima dovrà rinnovare il contratto in scadenza, Doumbia («non vedo l’ora di giocare, potrei tornare al Cska» ha detto ieri) e Iturbe, che anche in Coppa America ha deluso. Partenze non facili, ma necessarie per rientrare di un po’ di milioni e alleggerire i conti. Da valutare, poi, le posizioni di Dzeko, Sanabria e Paredes, che hanno più mercato ma che possono fare comodo a Spalletti: dalla partenza di uno o più uno di loro potrebbero arrivare i soldi per il prossimo colpo.
(Corriere della Sera – G. Piacentini)
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