CALCIOMERCATO AS ROMA DOVBYK – Se hai un buon portiere e un buon centravanti, mezza squadra è fatta. La Roma un ottimo portiere ce l’ha, Mile Svilar, rivelazione dell’ultima Serie A, e ora è sul punto di prendersi il miglior centravanti d’Europa del momento, Artem Dovbyk, capocannoniere dell’ultima Liga, scrive La Gazzetta dello Sport.
Che dire? Senza soffermarsi troppo sul resto dei giocatori in mezzo al campo, che da Ndicka a Dybala più di una soddisfazione dovrebbero regalare, vien da pensare che si stiano creando davvero tutti i presupposti per una stagione elettrica e divertente. E la sensazione diffusa, mentre si cerca di vincere le ultime resistenze del Girona al tavolo delle trattative, è che l’area di rigore dell’Olimpico con il gigante ucraino tornerà a profumare di gol: per la gioia dei tifosi giallorossi, “malati” di ricordi di Gabriel Batistuta e dell’ultimo scudetto del 2001.
Anche ieri è stata una giornata piena di note positive, che ha ulteriormente avvicinato il giocatore alla Roma. I dirigenti giallorossi hanno confermato l’offerta di 37 milioni totali tra parte fissa e bonus (33 più 4) e si sono detti disponibili ad aumentare la percentuale di rivendita a favore del club spagnolo fino al 15%.
Il Girona, che sul giocatore ha fissato una clausola rescissoria a 40 milioni, sta valutando attentamente la proposta della Roma. E ieri ci sono stati continui contatti tra i due club: è probabile che oggi andrà in scena il summit decisivo per sbloccare la situazione e liberare il centravanti entro la fine del mese.
Uscito di scena l’Atletico Madrid, cui Dovbyk sembrava ormai destinato fino a lunedì scorso, le parti sono a questo punto orientate verso la stessa direzione. Si dovranno limare, certo, le ultime condizioni, gli ultimi dettagli, da una parte e dall’altra, per trovare un compromesso finale. Come del resto è avvenuto nell’ultima trattativa con la Juventus per l’argentino Matias Soulé. Ma da quanto emerso finora, non siamo di fronte ad una “maratona” sfibrante tra dirigenti come è stata, ad esempio, il complicato negoziato che ha portato nell’estate del 2023 Romelu Lukaku a Roma.
E proprio in quella che sembra una storia parallela con Soulé, anche il gigante ucraino — d’accordo con la Roma per un contratto di 4 anni a 3 milioni di euro più bonus a stagione — è rimasto in panchina 90’ venerdì nell’amichevole con l’Espanyol, come l’argentino nel test della Juve col Norimberga in Germania dell’altroieri.
Nessuna voglia di rischiare un infortunio e testa concentrata sulla nuova esperienza che potrebbe cominciare a stretto giro. E se due indizi fanno una prova, dopo il disinteresse mostrato nei confronti del tecnico dell’Atletico Diego Simeone (dribblata una sua chiamata al telefono di due giorni fa), Artem ieri ha archiviato la pratica-Colchoneros spiegando che la trattativa «non è saltata per le commissioni del mio agente, ma per altri motivi che presto vi dirò».
E lo stesso procuratore, Alex Liundovskyi, continuando ad esercitare forte pressione sul Girona per cedere il suo assistito alla Roma, nell’euforia ha pure iniziato a seguire sui social la Ceo Lina Souloukou, il d.s. Florent Ghisolfi e il tecnico Daniele De Rossi, colui che ha stregato con le sue parole l’attaccante nel corso di una lunga telefonata in spagnolo, convincendolo a sposare il progetto giallorosso.
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