Daniele De Rossi

(Il Tempo – E. Menghi) Uno schiaffo antisportivo, ma non violento, costa due giornate di squalifica a De Rossi. Il giudice sportivo ha optato per la pena minore e ha evitato al capitano romanista la temuta stangata dopo il rosso diretto deciso da Giacomelli a Genova con l’aiuto della Var. La sberla a Lapadula poteva portare ad uno stop di tre turni, ma nelle motivazioni si legge che «al 24’ del secondo tempo, durante un’azione, con il pallone non a distanza di gioco, il giocatore colpiva al volto un avversario, senza procurargli danni fisici», perciò si tratta di «condotta gravemente antisportiva».

Non sono stati riscontrati gli estremi per il più grave comportamento violento, così come nel caso di Bonucci il mese scorso. Ma se il difensore del Milan era stato costretto a saltare il big match con la sua ex squadra, la Juventus, per la gomitata rifilata a Rosi, per De Rossi il danno è minore, visto che mancherà all’appello nelle prossime due partite di campionato contro la Spal, venerdì, e il Chievo, domenica 10 dicembre, ma tra una tribuna e l’altra potrà scendere in campo, il 5 contro il Qarabag per chiudere il discorso qualificazione in Champions. L’assenza del capitano non guasterà più di tanto i piani di Di Francesco, che avrebbe comunque fatto turnover. La Roma ha preso atto della decisione del giudice sportivo e non farà ricorso. La storia sarà presto archiviata, con la speranza che la vena non scoppi più.



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