AS ROMA NEWS SALISBURGO DYBALA – Associare i brividi al freddo di Salisburgo è così facile che non varrebbe neppure la pena di parlarne. Per questo forse, con un colpo di fuoriclasse, Paulo Dybala spiazza tutti e i brividi li fa venire ai tifosi della Roma lontani, e gli è sufficiente parlare del suo futuro, scrive La Gazzetta dello Sport.
D’altronde, da tempo la sua clausola rescissoria da 20 milioni aleggia come uno spettro, soprattutto adesso in cui anche il futuro di José Mourinho è incerto. E allora l’argentino apre il valzer dei dubbi. «La clausola è una questione tra i miei procuratori e la società — spiega —, ma non so cosa succederà a fine anno.
E se non so cosa accadrà con me, figuriamoci con l’allenatore, dovete chiederglielo. Io vorrei essere allenato da lui, perché è uno dei migliori e mi piacerebbe vincere con lui, ma per adesso penso solo alla partita contro il Salisburgo. La stagione è lunga e ci sono tante partite da giocare».
Inutile nasconderlo: la sponsorizzazione della Joya allo Special è di quelle forti, anche se poi abbassa un po’ il tiro. «Voglio vincere con la Roma, ci sono due possibilità di farlo a livello matematico, ma una è più probabile. Voglio vincere con la Roma e che la Roma giochi in Champions League l’anno prossimo». E poi aggiunge. «Lo sapevo dal primo giorno, è la scelta che ho fatto insieme alla mia famiglia e alle persone che lavorano con me. Mourinho e Tiago Pinto mi hanno convinto, non ho mai avuto dubbi in nessun momento. La passione della gente mi ha spinto a dare qualcosa in più per tutti loro».
Certo, il rischio che le parole di Dybala mettano un po’ in sordina il match esiste. Paulo, salito sul tetto del mondo appena due mesi fa, dimostra di saper assaporare anche il contesto inevitabilmente minore in cui si trova — l’Europa League — senza perdere la fame che hanno fatto di lui una Joya per gli occhi. Ecco, se la Roma cerca il 34° match consecutivo europeo con almeno un gol all’attivo, la prima speranza è sulle sue spalle. Un dato per chiarire: negli anni recenti, solo il Psg (dal 2016 al 2020) era andato in gol per più partite di fila.
Difficile sorprendersi, perciò, che la squadra giallorossa — insieme a Manchester United e Arsenal — è l’unica squadra che ha tirato più di cento volte in questa Europa League, con una media di 17 conclusioni a partita. Il Salisburgo, per intenderci, non supera i 14. «È una squadra che ha giocato la Champions e questo vuole dire tanto — dice l’argentino —. Non è facile affrontarla. Sappiamo che sarà una battaglia, ma saremo pronti».
La sensazione è che la gioia del Mondiale sia vivificante, ma archiviata. «La vittoria del Mondiale è il massimo per un calciatore, però queste sono competizioni diverse, che non ho vinto e vorrei vincere. Per questo darò il meglio per farlo. Sappiamo che ci sono squadre più forti di noi, anche per quello che rappresentano nel calcio, ma non si sa mai ciò che può accadere. I sorteggi ti possono aiutare. Adesso, ad esempio, una fra Manchester United e Barcellona resterà fuori, ma se non battiamo il Salisburgo non possiamo guardare avanti. Vincere un trofeo internazionale deve essere molto bello. Io non ci sono mai riuscito a livello di club. Mi manca, ma vincere aiuta a vincere. Ho vinto tanto nella mia carriera, ma spero di poter aggiudicarmi anche un trofeo a livello europeo perché ha un sapore diverso».
Dybala sembra sereno e consapevole della propria forza. Anche gli infortuni adesso paiono scolorire all’orizzonte. «Sapevamo tutti quanto fosse rischioso perdere una opportunità come il Mondiale, e con la consapevolezza che avevamo di poterlo vincere, nessuno voleva rimanere fuori» Morale: se è vero che Roma ha segnato la sua rinascita, lasciarla non sarebbe indolore.
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