Paulo Dybala

AS ROMA NEWS DYBALA – Paulo Exequiel Dybala convocato dalla Guardia di Finanza. Una partita imprevista, in cui il dribbling non è ammesso. Mentre i tifosi aspettano di capire se potranno vederlo in campo domani con la maglia della Roma contro il Salisburgo, l’argentino è stato protagonista di un altro incontro, di natura diversa, con alcuni agenti delle fiamme gialle, venuti a Roma apposta per lui da Torino, scrive La Repubblica.

Lo hanno ascoltato ieri – come persona informata sui fatti – per un’ora e mezza: volevano capire da Dybala alcuni aspetti emersi durante l’inchiesta “Prisma” sui conti della Juventus condotta dai pm Gianoglio, Bendoni e Santoriello, con le accuse di falso in bilancio, aggiotaggio informativo e false comunicazioni al mercato. La stessa da cui è nata l’inchiesta plusvalenze della Federcalcio che l’ha portata alla penalizzazione di 15 punti.

Il cuore delle domande rivolte al fuoriclasse della Roma, ieri accompagnato dai legali del club, riguardava il periodo alla Juve e più nello specifico ruotava intorno a 3 milioni di euro: una cifra che gli inquirenti vogliono capire se sia stata o meno pagata dai bianconeri al fantasista argentino e a quale titolo. Tutto nascerebbe da una richiesta di risarcimento avanzata dall’avvocato del ragazzo alla Juve a maggio, dopo la fine delle trattative per il rinnovo: Dybala sarebbe stato illuso di ottenerlo e chiedeva un indennizzo, alla fine dello scambio sarebbe arrivata – siamo a settembre 2022, quando Paulo era già a Roma da 2 mesi – una proposta di risarcimento per responsabilità precontrattuale da 3 milioni, che la Juventus ha inserito nel nuovo bilancio come fondo rischi.

Una cifra che per la sua stessa entità avrebbe insospettito i pm. Perché molto vicina ai 3,783 milioni che i bianconeri e Dybala si erano accordati a spalmare nel 2021 sulla stagione successiva. Era parte della famosa manovra stipendi bis, ossia l’operazione con cui il club si è accordato con i giocatori per posticipare alcuni stipendi del campionato 2020/21 su quello successivo.

Accordi raggiunti su carte private e non tutte trascritte su moduli federali: le famose “side letter”, ossia lettere di accompagnamento che tutelavano i calciatori sul recupero delle cifre sospese, anche in caso di addio al club. Dybala si era accordato per posticipare il pagamento di 3.783.502 euro in due tranche da 1.91.751 euro: la prima l’avrebbe maturata se fosse rimasto alla fine del mercato estivo del 2021 e gli sarebbe stata versata – da accordi, almeno – con gli stipendi di agosto e settembre 2021. E la seconda l’avrebbe dovuta ricevere, in caso fosse rimasto alla Juve dopo il mercato invernale della stagione scorsa, con gli stipendi di gennaio e aprile 2022.

Sentire ieri Paulo sarà servito a capire se dietro quel fondo rischio accantonato dai bianconeri ci siano degli accordi diversi. Una “carta Ronaldo” bis, un’altra operazione ai margini dei moduli federali. Insomma, un nuovo argomento rilevante, potenzialmente, nonostante l’inchiesta “Prisma” sia già chiusa: l’udienza preliminare è fissata per il 27 marzo, di fronte al giudice Marco Picco.

Vale la pena ricordare che la questione stipendi non è importante soltanto per la Juve, ma anche per i calciatori. Soprattutto dal punto di vista sportivo. La Procura federale ha già aperto un fascicolo sulla manovra stipendi e Dybala rischia grosso. Perché l’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva, vieta alle società di pattuire o corrispondere compensi in violazione delle norme federali, ma vieta anche ai calciatori di accordarsi per riceverne. Pena: una squalifica di durata non inferiore a un mese.

Dybala, che ha firmato degli accordi su moduli non federali, potrebbe per la Procura federale, aver “pattuito” con la società compensi fuori dalle regole. Da capire se il procuratore Chiné vorrà perseguire anche i calciatori. E se la Guardia di Finanza, ieri, sia riuscita a capire da Paulo da dove vengano quei 3 milioni in più.



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