AS ROMA NEWS DYBALA – Siamo convinti che tutti i tifosi della Roma vorrebbero che si sciogliesse il thrilling che sta turbando le loro notti, in vista della finale di Europa League: ma come sta Paulo Dybala? L’allarme che José Mourinho ha lanciato due giorni fa, infatti, fa venire i brividi, se si pensa che la sfida contro il Siviglia è in programma fra otto giorni appena, scrive La Gazzetta dello Sport.
Così, escludendo che sabato la Joya possa essere titolare a Firenze, in pratica il 31 maggio scenderebbe in campo a Budapest non giocando dall’inizio da un mese e mezzo. Per chi ha cerca il ritmo partita, più o meno una eternità.
Poiché il destino ha senso dell’umorismo, è proprio per via un connazionale – José Luis Palomino, difensore dell’Atalanta – che l’attaccante argentino è in bilico nel momento clou della stagione. L’entrataccia rimediata del ruvido nerazzurro il 24 aprile, infatti, non è stata ancora smaltita. Proprio per questo, nonostante fosse nei programmi che Dybala dovesse giocare una sessantina di minuti contro la Salernitana, è stato deciso di non correre rischi.
Anche dopo le tante sedute di fisioterapia, infatti, la caviglia sinistra fa ancora un po’ male e un postura in campo sbagliata corre il rischio di procurare al calciatore dei problemi muscolari. Certo, nell’ultimo mese la Joya ha giocato due spezzoni di partita contro l’Inter in campionato e contro il Leverkusen nell’andata della semifinale di Coppa, ma il rendimento è stato risibile, nel senso che si vedeva chiaramente come Paulo cercasse soprattutto di preservarsi.
D’altronde, lo stesso Special One non si nasconde quando dice: «Dybala sta male. Non so se recupererà per il Siviglia. Non sono ottimista, anche perché la finale di Budapest è sempre più vicina». A questo punto è chiaro che si sia davanti a un bivio: meglio cercare di farlo ritornare in condizione, rischiando che prenda un nuovo colpo alla caviglia dolente, oppure preservarlo, rischiando che contro il Siviglia non abbia il ritmo che serve per una finale? La Roma ha scelto la seconda squadra, magari sperando che sabato prossimo a Firenze possa essere quanto meno convocato. Non dimentichiamo poi un assunto di base: allo Special One piacciono i guerrieri, e questo per tutti è il momento di dimostrarlo.
D’altra parte, l’importanza che riveste Dybala nella squadra giallorossa è al di là di ogni discussione e i numeri sopra li evidenziano in modo palese. Un paio su tutti vale la pena che vengano evidenziati: con la Joya in campo i gol segnati passano da una media partita di 1,2 a partita a 1,4, mentre la percentuale di vittoria dal 38 per cento al 53 per cento. Come dire, con l’argentino in campo la possibilità di vincere è leggermente superiore a una su due, senza di lui è leggermente superiore a una su tre.
Insomma, la differenza è netta. Non basta. Se ci si focalizza solo sul campionato, si vede come la media punti passi da 1,4 a 1,8 potendo schierare l’attaccante campione del mondo. Come dire, se la Roma avesse sempre potuto disporre di Dybala avrebbe quasi 65 punti e galleggerebbe in piena zona Champions fra Inter e Milan.
Tutto questo, tenendo conto che Paulo, anche nelle partite in cui ha giocato, è rimasto in campo una media di circa 65 minuti a match. Risultato: è riuscito a incidere tantissimo pur giocando quasi un terzo in meno rispetto alla durata della gara. E allora come sorprendersi se ultimamente la squadra giallorossa riesce a essere pericolosa soprattutto dagli sviluppi di corner o calci piazzati grazie ai suoi eccezionali colpitori di testa?
Morale: la Roma ha bisogno disperatamente di Dybala e della sua inventiva, ma per sapere come finirà il thrilling relativo alle sue condizioni bisognerà aspettare ormai solo il 31 maggio, quando a Budapest si giocherà la finale di Europa League.
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