AS ROMA NEWS DYBALA RINNOVO – Il bello dei campioni, in fondo, è che quando si svegliano sanno sempre che c’è altro da fare. Vale anche per Paulo Dybala che, nonostante la meritata santificazione dopo la vittoria contro il Salisburgo valsa il passaggio agli ottavi di Europa League, già ieri mattina faceva lievitare i propri sogni e bisogni in vista del campionato e del prosieguo del cammino in Coppa, scrive La Gazzetta dello Sport.
Sorteggio difficile ma non impossibile (la Real Sociedad è avvisata) e soprattutto tanto ottimismo, perché la Joya è contagiosa, soprattutto quando capisce che non è solo il suo rendimento a crescere, ma quello di tutta la Roma. A partire da quella pattuglia di italiani – Spinazzola, Mancini, Cristante, Pellegrini, El Shaarawy e Belotti – che assicurano ormai alla squadra un stabilità in ogni circostanza.
Insomma, ci sono stelle che non hanno bisogno del buio intorno per risplendere, e questo particolare niente affatto secondario il club lo ha capito bene, tanto da essere già pronta al passo successivo. Ovvero: disinnescare la clausola di rescissione presente nel contratto dell’argentino.
In questo senso, non c’è dubbio che la strategia estiva abbia funzionato. Dybala infatti, accettando un ingaggio di 4,5 milioni – cioè assai più basso di quello che aveva trattato con la Juventus e con l’Inter – aveva chiesto e ottenuto d’inserire una “exit strategy” non alta che però la Roma ha modulato in modo intelligente.
Così è stata fissata a 20 milioni per l’Italia (per scoraggiare gli interessi delle rivali in campionato) e a 12 milioni per l’estero, ma ogni ipotesi potrebbe serenamente finire in archivio se la dirigenza farà scattare un aumento di stipendio già concordato a 6 milioni a stagione fino al 2025. Cosa che la società giallorossa ha già messo fra le priorità per il prossimo luglio. Questo significa che, se ci fosse qualche club che volesse fare follie per il campione del Mondo, la Roma potrebbe eventualmente sedersi a trattare in piena libertà, senza cioè avere le mani legate da clausole di sorta.
A novembre, però, Dybala avrà trent’anni e c’è la sensazione forte che l’argentino abbia trovato qui una sorta di luogo dell’anima che lo fa sentire non solo importante, ma anche amato, a prescindere dal rendimento che ha sul campo. Certo, il gol, gli assist e le giocate aiutano a far lievitare la passione. Non è un caso che, tra i giocatori che sono in Italia, solo Osimhen, Lautaro e Lookman abbiano segnato in stagione più di lui, che è già a quota dodici reti, ma l’impatto dell’argentino nel rendimento della squadra, forse, è paragonabile solo a quello del centravanti del Napoli.
Eppure non è solo quello che anima il cuore dei tifosi giallorossi, che hanno accolto Paulo da re prima ancora che il campo esprimesse i suoi verdetti, cioè il giorno della straordinaria presentazione all’Eur. Per questo non sorprende che l’argentino dica: «Non immaginavo tutta questa passione. La vedevo, ma quando si è dentro la osservi in maniera diversa. Ogni partita all’Olimpico è “sold out”, come se giocassero i tifosi. Rispondono sempre presente. Per questo so che devo dare qualcosa in più, anche quando non sono al centro per cento, per aiutare i compagni e l’allenatore».
Proprio vero. Nonostante non fosse al massimo, contro il Salisburgo la Joya ha stretto i denti per esserci e fare la differenza. Ovvio che ciò sia merito anche dell’ottimo rapporto che ha con Mourinho. Questo non significa, però, che se lo Special One decidesse di andare via, la storia d’amore fra Dybala e la Roma s’interromperebbe.
L’argentino cerca un progetto ambizioso, ma che prescinde da quello che sarà (o meno) il nuovo allenatore. Immaginiamo che Klopp, Ancelotti o Conte si rendessero disponibili per una avventura in giallorosso, per quale motivo l’argentino dovrebbe andare via, soprattutto dopo uno scatto di stipendio così importante? La sensazione, perciò, è che il legame fra la Capitale e la Joya sia destinato a rafforzarsi. Perché questa città ha bisogno delle sue magie.
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