AS ROMA NEWS DYBALA INFORTUNIO – Alla fine, il vero problema, stando proprio a quanto sostiene José Mourinho, è come la Roma sia strettamente, tecnicamente, psicologicamente legata al giocatore più fragile della sua rosa, ovvero Paulo Dybala. La Joya, dati alla mano, per le giocate, la tecnica, per capacità di incidere e spostare i risultati (tra gol e assist, quest’anno è entrato in 11 reti), in effetti è l’uomo in più, scrive Il Messaggero.
Ma altri dati, quelli legati alle presenze e agli infortuni, dicono che Mou non ci può mai contare per un lungo periodo. E questo, appunto, è stato un problema (in giallorosso ha saltato in totale 29 gare, comprese quelle in cui ha subito gli infortuni) e probabilmente lo sarà ancora.
Dopo lo stop del derby, lo stesso patito al 25′ della sfida contro la Fiorentina del 10 dicembre scorso, Paulo si dovrà fermare ancora e non è dato sapere per quanto. Ieri si è sottoposto a un’ecografia, che non è stata sufficiente a capire la vera entità della lesione, era – dicono – pulita, ma dovrà sottoporsi a un nuovo controllo entro le prossime 48 ore e solo in quel momento ne sapremo di più.
Intanto possiamo dire che salterà il Milan e probabilmente il Verona, poi il database con i giorni di assenza verrà aggiornato e già ha uno storico notevole, da quando è arrivato in Italia, comprese le esperienze a Palermo e alla Juventus, ha saltato 101 partite. Mou ora dovrà arrangiarsi ancora una volta: Belotti è l’indiziato numero uno a sostituire la Joya.
Azmoun è via per la Coppa d’Asia, restano il Gallo, ElSha, con Pellegrini – se sta bene – in grado di dare fantasia al fianco di Lukaku, sempre più stanco, solo e abbandonato. Ma torniamo a Dybala, che in questa stagione non si è fatto mancare nulla, perché è stato fuori non solo per noie muscolari, ma pure per squalifica e per un problema al legamento collaterale: tra campionato e coppe, otto partite in totale, tre di queste la Roma le ha perse e una l’ha pareggiata, in più la sconfitta di Verona, il pari con la Fiorentina e la sconfitta nel derby.
Per squalifica ha saltato la prima di campionato con la Salernitana (ed era anche reduce da un infortunio muscolare rimediato nell’amichevole di agosto a Tolosa), poi anche in campionato le cose non sono andate meglio. Il suo rientro in squadra, nella seconda giornata, a Verona. Lì, subito un problema: a 20 minuti dalla fine, con la Roma sotto 2-1, è costretto a uscire per un problema muscolare all’adduttore della coscia destra. Problema che gli fa saltare la gara con il Milan e, approfittando della sosta di campionato, si presenta in campo con l’Empoli, segnando una doppietta. Quindi, dopo 22 giorni.
Tempo, cinque partite ed ecco il trauma al ginocchio, a Cagliari, 8 ottobre. Anche lì, Paulo è “fortunato”: c’è la sosta. E il suo rientro in campo cade due giornate dopo la ripresa del campionato (salta “solo” Monza e Inter) e si ripresenta contro il Lecce, ovvero 28 giorni dopo Cagliari e resiste per cinque partite, segnando due reti (Udinese e Sassuolo) e firmando quattro assist (Lecce, Udinese, Sassuolo e Fiorentina).
Quello subito con la Viola ricorda un po’ quello del derby, in entrambe le occasioni è costretto a uscire da migliore in campo, con conseguenze nefaste per la squadra, che deve ricominciare da capo. Con la Viola, assist di esterno per Lukaku e poi lo stop, la Roma subisce il pari, resta in dieci e chiude in apnea, salvando per miracolo il risultato; nel derby, fuori lui, si spegne la luce e la conseguenza è quel secondo tempo senza senso della Roma, con il primo tiro in porta, di Belotti, al minuto 87.
Dopo la sfida con la Viola, la Roma nel comunicato ha parlato di un recupero di tre settimane e così è stato: il suo rientro – dopo aver saltato Bologna e Napoli – arriva nel match contro la Juve, l’ultima del 2023, poi si ripresenta in campo con l’Atalanta (con un gol), in Coppa Italia con la Cremonese e quindi contro la Lazio, per soli 45 minuti. Mou spera di riaverlo almeno con il Verona, ma solo il nuovo esame dirà se i giorni saranno di più. Per scongiurare il rischio di ricaduta. E per dare pace a quel maledetto flessore.
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