Paulo Dybala

CALCIOMERCATO AS ROMA DYBALA – Il primo luglio è una data spartiacque per le società di calcio, e in questa stagione in modo particolare per la Roma che, tra contratti scaduti, prestiti terminati e cessioni, ieri ha salutato Rui Patricio, Kristensen, Spinazzola, Huijsen, Llorente (si lavora per riuscire a trattenerlo), Sanches, Lukaku, Azmoun e Belotti, in pratica un terzo della rosa dello scorso anno. Da registrare, per quanto riguarda la difesa, l’interessamento per Nicolas Valentini, classe 2001, centrale del Boca Juniors che ha il contratto in scadenza il prossimo dicembre, scrive il Corriere della Sera.

Stamane, oltre al mercato, si apre però anche la finestra (valida fino alla fine del mese) per le società interessate a esercitare la clausola di 12 milioni presente sul contratto di Paulo Dybala. Al momento, a parte un interessamento del Manchester United riportato dalla stampa inglese, l’argentino non sembra avere intenzione di cambiare aria. A Roma si trova bene, è un idolo indiscusso dei tifosi e De Rossi, che oggi tornerà a Trigoria dopo un breve periodo di ferie, ne ha parlato sempre in termini entusiastici.

Smaltita la delusione per la mancata convocazione in Coppa America, Dybala ha lavorato tanto durante questo periodo per presentarsi tirato a lucido il giorno del raduno, lunedì prossimo a Trigoria. Nella Capitale però arriverà un paio di giorni prima, per incontrare il d.s Ghisolfi e capire i piani del club anche oltre la scadenza (2025 con opzione per un altro anno) del contratto. In ballo l’ipotesi di un prolungamento con una spalmatura dell’ingaggio, e magari l’eliminazione della clausola.

La nuova Roma, quindi, dovrebbe ripartire da lui, dal suo connazionale Paredes, da Svilar, Ndicka e dal gruppo degli azzurri che torneranno a Roma ridimensionati dalla pessima figura fatta all’Europeo. La buona notizia per la Roma, se così si può dire, è che De Rossi avrà a disposizione Pellegrini, Mancini, Cristante ed El Shaarawy con un paio di settimane di anticipo rispetto a quando li avrebbe avuti se l’Italia fosse arrivata fino in fondo. La brutta notizia, invece, è che nessuno di loro è riuscito a lasciare il segno.

Pellegrini, maglia numero 10 sulle spalle con tutto ciò che comporta quel numero per la Nazionale, è stato sostituito tre volte e una volta – due giorni fa con la Svizzera – è subentrato; Cristante è entrato due volte e uscito nell’unica da titolare, sabato scorso nella stessa partita in cui Mancini ed El Shaarawy (uscito alla fine del primo tempo) hanno giocato la loro unica da titolari. Un mezzo disastro: dovrà essere bravo DDR a fare leva sulla loro voglia di riscatto.



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