Paulo Dybala, Chris Smalling

AS ROMA NEWS DYBALA SMALLING WIJANALDUM – Leggi Salernitana ma il pensiero corre inevitabilmente a Budapest, al 31 maggio, alla finale di Europa League. Non potrebbe essere altrimenti, scrive Il Messaggero. Anche perché la vittoria di ieri del Milan contro la Sampdoria ha portato il distacco dai rossoneri a 5 punti. Del resto Mourinho ha scelto. Non ieri ma una settimana fa quando la squadra di Pioli aveva perso a La Spezia.

Era la grande occasione per agganciarli in classifica, ma lo Special non è caduto nella tentazione: a Bologna 7 cambi rispetto alla notte contro il Leverkusen con tanti ragazzi dentro e tanti saluti al 4 posto. Vincere a Budapest non vorrebbe dire soltanto secondo trofeo europeo consecutivo e pass per la Supercoppa.

Superare il Siviglia in finale, equivarrebbe a mettere la freccia e sorpassare a destra Napoli, Inter, Lazio e Milan finendo addirittura tra le teste di serie. Per questo motivo le due gare che separano i giallorossi dalla finale saranno propedeutiche a recuperare al meglio i calciatori non al massimo. In primis, Dybala. L’obiettivo dell’argentino è chiaro: accumulare minuti nelle gambe per essere pronto all’appuntamento con la storia. Sinora 16 gol e 8 assist in 36 presenze stagionali, con soltanto 8 per 90 minuti. L’argentino, alla soglia dei 30 anni, non ha mai vinto una coppa europea e vuole sfatare il mito.

Chi invece l’Europa League (oltre alla Conference) l’ha già vinta è Smalling. Proprio a braccetto con Mourinho: sempre nel 2017 in finale contro l’Ajax, segnando tra l’altro uno dei due gol dei Red Devils. Chris è tornato dopo un mese di stop nel finale della partita di ritorno alla BayArena. Più che una scelta, una necessità dovuta al ko di Celik. I prossimi 12 giorni serviranno per trovare un minimo di condizione.

Quella che Wijnaldum sta ancora cercando nonostante sia più avanti rispetto ai due compagni di squadra. Sia a Bologna che in Germania Gini ha giocato un tempo, lasciando intravedere come ancora sia in ritardo. Ai tre big, è pronto ad accodarsi El Shaarawy. E la presenza del Faraone rischia di diventare fondamentale se, come sembra, Spinazzola difficilmente recupererà. Dopo aver fatto la conta degli assenti per tutto l’anno, Mou spera di avere almeno 16 calciatori pronti per il 31 maggio. Non chiede tanto, l’augurio è che per una volta venga ascoltato.



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