AS ROMA NEWS LUGODORETS EUROPA LEAGUE DYBALA – Parafrasando le parole di José Mourinho, “è quasi sorprendente che in una sconfitta per 4-0 il migliore in campo faccia parte della squadra che ha perso”. Già, e probabilmente è una delle tante iperboli dialettiche del portoghese, perché a Udine le prestazioni di tre bianconeri come Deulofeu, Pereyra e Udogie sono state di assoluto livello, praticamente top.
Come riferisce La Gazzetta dello Sport, anche la gara di Paulo Dybala alla Dacia Arena, in effetti, non è stata certo da meno di quelle dei tre sopra, con il fantasista argentino che è stato di fatto l’unico della truppa giallorossa a giocare ad un certo livello, senza naufragare nel marasma generale.
Ed allora è anche vero che la cura-Mou sta funzionando davvero per Paulo. Perché la Joya sembra davvero rinato rispetto agli ultimi tempi vissuti nella Juventus, dove a tratti sembrava quasi un estraneo. O, comunque, quasi un separato in casa. Da quando è sbarcato invece a Roma Dybala sembra aver ritrovato soprattutto la gioia di giocare, il divertimento di esserci, la consapevolezza di avere un ruolo fondamentale e di essere nuovamente un giocatore decisivo per le sorti della propria squadra. E questo non gli ha solo riacceso l’animo, ma anche ricaricato quelle batterie invisibili del cuore. Che poi si tratta di adrenalina, entusiasmo, passione, tre sentimento che la Joya è tornato a vivere in questa sua avventura capitolina.
Ecco, la cura-Mou per Dybala consiste proprio in questo, nel riavergli ridato la gioia di giocare e il sorriso di chi si sente importante. E Paulo partita dopo partita ha trovato ritmo, giocate, con quella condizione fisica che migliora di giorno in giorno. E se con Salernitana e Cremonese aveva fatto vedere qualche sprazzo di classe, faticando però a distanza sulla tenuta, dalla partita con la Juventus le sue prestazioni sono salite sensibilmente di livello: assist decisivo per Abraham a Torino, poi la doppietta messa a segno con il Monza e infine la gara di Udine, dove è stato davvero l’unico a salvare la faccia all’interno della truppa giallorossa. E domani a Razgrad dovrà fare gli straordinari, dedicandosi ancora una volta alla fase offensiva ma provando anche a dare una mano in quella difensiva.
Ma che Dybala stia girando già bene lo dicono anche i numeri. La media voto di queste prime 5 giornate di campionato, ad esempio, dove Dybala risulta già come il migliore della Roma a livello di prestazioni, con quel 6,6 a partita che lo innalza davanti a tutta la truppa di Mourinho (dietro a lui ci sono poi Smalling con 6,5, El Shaarawy 6,33 e Pellegrini 6,2, il peggiore è Karsdorp con 5,25). Ma anche il confronto tra le prime 5 partite con la Roma e le ultime 5 della sua storia con la Juventus. Che — a parità di gol (2-2) – ci dicono chiaramente come adesso Dybala sia un giocatore molto più decisivo di prima, con tutti gli indicatori in netto miglioramento: i minuti giocati (394 contro 335), le occasioni create (16-3), i tiri effettuati (17-9), i duelli vinti (25-19, gli ingressi nell’area avversaria (22-9), le verticalizzazioni (42-31). In leggero peggioramento ci sono solo la percentuale di dribbling riusciti e quella dei passaggi riusciti, ma complice anche il maggior minutaggio con la Roma.
Insomma, Paulino – come lo chiama affettuosamente José Mourinho – è il vero gioiello di questo inizio di stagione giallorossa. L’uomo in grado fare davvero la differenza e di colmare il gap a livello di fantasia e di classe con le altre grandi del calcio italiano. Merito soprattutto del feeling che si è creato immediatamente proprio con l’allenatore portoghese, che lo ha messo al centro del progetto, affidandogli le chiavi della squadra giallorossa. E adesso che la condizione è sempre migliore e l’umore positivo (nonostante la figuraccia di Udine), facile che Dybala regali una magia dietro l’altra.
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