Rassegna stampa
Dybala, un fenomeno anche social: un brand vivente che vale milioni
CALCIOMERCATO AS ROMA DYBALA – Sessantacinque milioni di follower. Questo significa avere Paulo Dybala nel proprio club: 65 milioni di persone che lo seguono quotidianamente, che sono interessate a sapere cosa fa, cosa veste, mangia, quali locali frequenta e che tipo di allenamenti segue.
Come riferisce Il Messaggero, sessantacinque milioni di fan divisi tra Instagram (47.8), Facebook (15) e Twitter (2.2), che potenzialmente possono vedere (e acquistare) un prodotto che Dybala sponsorizza. Un media, un influencer, un’azienda, ogni definizione è buona per descrivere un brand vivente capace di generare fatturato solo pubblicando una foto su Instagram. Un anno fa il sito americano Sportspro ha diffuso il ranking di Zoomph, basato sull’attività social degli atleti più influenti e Dybala è risultato essere il calciatore più appetibile sul mercato al mondo.
Il quinto nella classifica generale dominata da Simone Biles, Naomi Osaka e Ashlyn Harris. La fascia di età che lo segue va fa 15 ai 45 anni, sono utenti prevalentemente provenienti da Indonesia e America Latina. La sua Dybala mask è diventata un gesto emulato da migliaia di giovani in tutto il mondo. Grazie agli accordi commerciali stipulati dal suo entourage ogni suo post può valere centinaia di migliaia di euro. Su Instagram è il terzo giocatore della Serie A con più follower dopo Pogba (54,8 milioni) e Ibrahimovic (54,6), sotto di lui praticamente il vuoto: Di Maria (18), Cuadrado (11,7) e Lukaku (8,8).
Curiosità: tre su cinque sono della Juventus, uno del Milan e uno dell’Inter. Per incontrare un giocatore della Roma bisogna scorrere la classifica fino al nono posto dove è presente El Shaarawy (5,1). La fidanzata di Dybala, Oriana Sabatini, ne ha 5,8. A livello europeo, invece, la battaglia si fa più dura perché i primi tre sono Ronaldo (468), Messi (350), Neymar (176). Portare Dybala a Roma, dunque, non significa esclusivamente acquistare un calciatore con doti tecniche fuori dall’ordinario, un ricercato tocco di palla e una sopraffina visione di gioco, ma vuol dire anche ingaggiare un brand e mettergli addosso la scritta AS Roma.
Lo stesso che è successo con José Mourinho: appena è stato annunciato, il club di Friedkin ha avuto un’esposizione mediatica e social fuori dal normale. E Mourinho, sui social, ha solo 2,9 milioni di follower, ma al contrario di Dybala ha una storia fatta di 25 trofei vinti tra cui due Champions, due Europa League e una Conference League. Ognuno è figlio del suo tempo e correttamente Dybala ha sfruttato i social per far crescere la sua immagine: più un giocatore è conosciuto, più può generare profitto.
Basti pensare che i suoi video su Instagram vengono visti da una media 1,5 milioni di persone, incassa 1,1 mln like a foto e genera circa 6mila commenti a post. Ecco perché è così complicato trovare un accordo anche sulla gestione dei suoi diritti di immagine. Numeri che la Roma può solo ambire a totalizzare, dato che la seguono 4,6 milioni persone. Ma qual è la strategia comunicativa di Dybala? Paulo vuole trasmettere il messaggio del bravo ragazzo che ama il calcio pulito. Quindi, foto vere senza troppi filtri, in contesti inappuntabili. Le ultime del feed sono durante gli allenamenti in palestra o a casa (con il suo cane accanto), oppure con la maglia dell’Argentina, o mentre si fa un nuovo tatuaggio. Nulla di sorprendente, ma se lo fa Dybala lo diventa.
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