L’onda sembra quella buona e la Roma sa come sfruttarla per risalire la classifica. Con il minimo si ottiene il massimo: 1-0 contro l’Udinese, risultato che può diventare decisivo nella volata Champions, a 6 turni dal traguardo, con il quarto posto del Milan che resta lontano un punto appena. Anche perché la firma sul 2° successo di fila è di Dzeko che all’Olimpico, in campionato, ha fatto cilecca per quasi un anno. E di Mirante che, invece, non prende gol per il 2° match consecutivo, mai successo in stagione. E, nel pomeriggio in cui la vittoria è senz’altro sofferta e risicata, la confermata affidabilità del portiere e la ritrovata efficacia del centravanti danno forza alla rincorsa giallorossa.
Il sistema di gioco scelto da Ranieri è il 4-2-3-1: Dzeko e Schick si ritrovano, però, affiancati. Il 4-2-4 li penalizza. In fase difensiva, come sempre, il 4-4-1-1. Che, però, è inizialmente meno compatto e non c’è da meravigliarsi. La Roma, dovendo fare la partita, favorisce l’Udinese che, con il 3-5-2, sa sfruttare la velocità di Larsen e soprattutto D’Alessandro sulle corsie, di De Paul che parte dal centro sinistra e Lasagna che gioca accanto all’ex Okaka.
Ogni ripartenza bianconera diventa pericolosa, anche perché i giallorossi, in campo, si allungano. Dzeko si allarga sui lati, ma la Roma rimane statica in attacco. Pesa l’assenza del trequartista. Così Ranieri, dopo l’intervallo, ridisegna l’assetto, inserendo Florenzi per Jesus (giramenti di testa dopo lo scontro con Samir) e Pellegrini per Schick. L’effetto della doppia mossa non è però positivo. L’Udinese ha subito 3 chance con Okaka, D’Alessandro e soprattutto De Maio che, colpendo di testa, prende il palo. Proprio nel momento più delicato, i giallorossi riescono ad alzare il ritmo. E, spinti dalla Sud, vanno all’assalto. Sono trascinati, come a Marassi, da Dzeko che finalmente interrompe il suo lungo digiuno, in campionato, all’Olimpico, iniziato dopo la doppietta al Chievo il 28 aprile 2018. Il tocco garbato, con l’esterno destro, è di El Shaarawy: il centravanti fa centro in diagonale a metà ripresa.
Dopo l’assist, l’abbraccio per la pace tra i 2 attaccanti che litigarono a Ferrara. Ecco Under per De Rossi (risentimento al flessore della coscia destra): Zaniolo si accentra da trequartista e Pellegrini arretra accanto a Cristante. Tudor risponde con Sandro per Mandragora, Pussetto per Alessandro e nel finale Teodorczyk per De Maio. Le sostituzioni non gli permettono di evitare il 1° ko, dopo aver raccolto 7 punti in 3 partite.
(Il Messaggero – U. Trani)
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