Il paragone regge sempre di più. Tornare con la mente a Gabriel Omar Batistuta vuol dire riempirsi la testa di dolci pensieri come lo scudetto e le lunghe feste di 16 anni fa. Quel Batistuta lì trascinò la Roma con 21 gol totali (20 in campionato e uno in Coppa Uefa), esattamente uno in più di questo Dzeko.
Alla fine il sorriso di Dzeko è eloquente,. «Non c’è mai paura di sbagliare, mai, anche se a volte succede – dice il centravanti bosniaco –. In una partita a volte sbagli, a volte segni. Esattamente come in questa occasione, dove il mio gol è stato molto importante per noi. Io sono contento così». Anche perché quel gol è valso il massimo, quasi con il minimo sforzo. «Si può vincere anche 1-0, ci siamo già riusciti tre volte di seguito – continua Dzeko –. Prima segnavamo spesso tanti gol, ma ne subivamo anche uno o due a partita. Ora l’importante è continuare così. Io molle? Lo avete visto… Scherzi a parte, ora pensiamo alla Sampdoria. Lo scudetto? Pensiamo solo a noi, poi si vedrà».
Quello di ieri è il 14° stagionale in casa, nei 5 campionati d’élite in Europa solo uno del valore di Messi ha segnato così tanto nello stadio di casa. «Ma questo qui è un Dzeko sempre più convinto delle sue qualità – aggiunge Spalletti –. A volte non riesce a essere cattivo, sporco, perché in ogni giocata cerca sempre il lato estetico. Ha qualità di gioco e di movimento, è sempre pulito ed elegante. E ha fatto un grande gol».
(Gazzetta dello Sport)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA