Tre settimane fa, tornando da Torino, sembrava uno scarpone. Adesso, dopo l’exploit di Napoli, gioca come una Scarpa d’Oro. Nell’altalena emotiva di critiche e prestazioni, Edin Dzeko ha stravolto le percezioni in un palpito. Un gol all’Inter, due a Sarri, dieci in stagione compresi i tre regalati alla Bosnia. In Europa, nei cinque principali campionati, soltanto Edinson Cavani segna più di lui: 9 gol ma con due rigori. Non Ibrahimovic, non Aguero, non Suarez, non Ronaldo. Dzeko, senza rigori, sta viaggiando alla media di una rete a partita esatta, sono 7 in 630 minuti, una ogni 90.

SENTENZA – Ma il conteggio più interessante e gratificante forse è un altro: dal 12 febbraio, nella piovosa serata di Modena contro il Carpi in cui si sbloccò dopo un’astinenza di tre mesi, Dzeko ha accumulato 12 gol in Serie A, tenendo una media complessiva non molto distante da quella attuale. Nel complesso, corre al ritmo di un gol ogni 95 minuti. Segno che già nel girone di ritorno dello scorso campionato, quando aveva superato i problemi fisici, aveva cominciato a offrire alla Roma un contributo realizzativo importante.

PROIEZIONI – Di questo passo, o anche rallentando un poco, Dzeko alla fine della stagione supererebbe quota 30, confermando i progressi storici del suo rendimento: anche a Wolfsburg e a Manchester faticò nella prima stagione, o nei primi sei mesi come nel caso inglese, ma al secondo step si rivelò determinante per i campionati vinti dalle sue squadre. E adesso, a 30 anni, sta andando anche meglio, visto che mai in carriera era partito in un campionato con 7 gol nelle prime 8 giornate. «Per noi è una vittoria immensa» ha raccontato ieri su Facebook, tornando sul magico sabato del San Paolo che gli ha permesso di conquistare anche il più aspro denigratore fra i tifosi della Roma. Chissà che i sogni di scudetto, in linea con la storia di Dzeko che vince sempre al secondo anno, non si possano di nuovo materializzare grazie a un centravanti capace di creare tantissimo, sprecare tanto ma anche di segnare in tutti i modi. Ad esempio di testa, evento finora abbastanza raro a dispetto della statura imponente: dei 17 gol segnati con la Roma tra campionato e coppe, soltanto 4 sono arrivati grazie al gioco aereo.

IN CORSA – Tornando alla Scarpa d’Oro, che spetta al miglior cannoniere d’Europa, Dzeko non può essere sottovalutato e anzi in questo momento è davanti a Cavani perché la Ligue1, sesta nel ranking Uefa, assegna 1,5 punti per gol mentre la Serie A, come Spagna, Inghilterra, Germania e Portogallo, ne garantisce 2 per ogni rete segnata. L’aritmetica non è un’opinione: Dzeko ha 14 punti mentre Cavani è a 13,5. Al suo livello, tra i campionati iniziati ad agosto, c’è invece un attaccante meno famoso, il maliano Marega del Vitoria Guimaraes, che ha segnato 7 gol nel campionato portoghese e quindi è proprio sullo stesso piano di Dzeko.

PRODUTTIVITA’ – Intanto la Roma, che in estate si è decisa a puntare sul suo rilancio convinta che non sarebbe stato saggio svenderlo, si ritrova in casa un campione ritrovato. E Spalletti, con cui Dzeko non ha avuto un grande feeling nei primi mesi, è sicuro che il suo numero 9 non abbia espresso per intero il suo enorme potenziale: «Deve essere più cattivo in area, avere più veleno». Dzeko sorride: «Forse è vero. Ho segnato un po’ di gol ma per tutte le occasioni che ho avuto dovrei essere già quasi a 15». Tutti d’accordo allora: potere della vittoria.

(Corriere dello Sport – R. Maida)



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨