Uno come Dzeko, almeno a livello di numeri, in 90 anni di storia la Roma non ce l’ha mai avuto. E a pensarci bene, nemmeno la serie A se grazie al gol con il Genoa Edin è il primo calciatore del nostro campionato a segnare in una stagione 39 reti, coppe incluse. In un colpo solo ha superato campioni del calibro di Nordahl, Angelillo, Cavani e Higuain, fermi a quota 38, ha vinto la classifica dei cannonieri in serie A, (ultimo giallorosso prima di lui, Totti nel 2006) e concesso il bis con quella dell’Europa League (per trovare un romanista, Voeller, nel 1990-91). Eppure quando si accenna al bosniaco sembra di parlare di un attaccante qualsiasi. Per carità, l’ultima stagione è stata a dir poco anomala con diverse squadre, Roma in primis, che hanno battuto record su record e sei calciatori che hanno superato la soglia dei 20 gol. Ok, va bene tutto. Il fatto è che Dzeko ha segnato 39 gol e non se lo è filato nessuno. Dai tifosi ai media, nessuno escluso. Una volta perché giustamente si è celebrato l’addio del più grande calciatore della storia della Roma (Totti); un’altra perché c’era da annunciare il rinnovo contrattuale di chi proverà, almeno a livello sentimentale e di senso di appartenenza, a non farlo rimpiangere troppo (De Rossi); un’altra ancora perché c’era da chiudere il capitolo-Spalletti; poi perché si aspetta di aprire quello Di Francesco; ci si è messa infine anche la trattativa che vede ormai Salah ad un passo dal Liverpool, senza contare le polemiche scaturite dalla clausola rescissoria di 45 milioni inserita nel prolungamento contrattuale di Strootman. Fatto sta: 39 gol (29 in campionato, 8 in Europa League e 2 in coppa Italia) sono finiti dritti, dritti nel dimenticatoio.
CALIMERO DEL GOL Probabilmente il tutto è dovuto al nuovo calcio’ che fagocita tutto in un attimo trasformando il presente in passato e il futuro in presente. Forse, però, così è troppo. Perché Dzeko quest’anno è stato la Roma. Nei numeri sotto porta ma anche nelle presenze, partecipando a 51 (!) gare su 54 con una media di poco inferiore agli 80 minuti. Ha riposato soltanto con l’Astra Giurgiu e nel ritorno con il Villarreal in Europa League, rimanendo ai box per infortunio contro la Juventus. Spalletti lo ha schierato sempre. In primis perché non aveva un sostituto e poi perché Edin si è sempre fatto trovare pronto. In quest’ottica, oltre ai 29 gol in campionato, Dzeko ha collezionato anche 8 assist, finendo quarto nella speciale graduatoria che vede primo Callejon (11) con secondi a pari merito Salah e Gomez (10).
SIRENE STRANIERE Uno così, bisognerebbe tenerselo stretto. Paradossalmente, invece, ci si preoccupa molto di più del rinnovo di Manolas, della clausola di Strootman, del mancato adeguamento di Nainggolan, dell’ormai imminente ritorno di Salah in Premier, dell’addio di Szczesny, del ko di Emerson e/o del rientro di Florenzi. E Edin? In pochi fanno caso che il centravanti, dopo una stagione del genere, non ha più soltanto società cinesi che bussano alla sua porta. Qualche club inglese è tornato a farsi vivo e soprattutto in Russia, il nuovo Zenit di Mancini è pronto a sondare la disponibilità della Roma ad intavolare una trattativa. Senza dimenticare il Milan, prossimo a sferrare l’assalto a Morata ma pronto a ripiegare proprio su di lui. Che, dopo 39 gol, ha giustamente staccato la spina, pronto tra un mese a ripartire. Come un signor nessuno.
(Il Messaggero – S. Carina)
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA