Se c’era un modo per ricominciare, ha scelto la strada migliore. Un poker di gol in una partitella d’allenamento di certo non può bastare, ma per un attaccante non esistono altre cure. Soprattutto per lo spirito. E per il momento sembra positivamente cambiato quello di Dzeko, tra i più positivi nelle prime battute del ritiro estivo a Pinzolo.
Troppo presto per dire che le cose siano cambiate e che la deludente stagione appena passata sia già stata buttata alle spalle, ma sicuramente una piccola risposta è arrivata anche a Spalletti. Durante i numerosi colloqui andati in scena con la squadra dall’inizio del raduno di Trigoria, l’allenatore toscano ha chiesto al gruppo di mettere sempre in campo la massima intensità, «perché 10 minuti di allenamento ad alto livello, valgono più di un’intera seduta svolta a ritmo compassato o svogliato». Per tirare il gruppo però servono dei leader, quelli che il tecnico vuole riconoscere durante tutta la stagione e su cui può fidarsi ciecamente. Il primo braccio alzato virtualmente è stato quello di Strootman, un ruolo che lo stesso Dzeko è intenzionato a ricoprire scrollandosi di dosso le difficoltà.
L’attaccante bosniaco è arrivato tra le Dolomiti con il sorriso e cerca convincere a Spalletti a riconsiderare i ruoli assegnati nel finale della passata stagione. La panchina e Dzeko non possono andare d’accordo e se le sensazioni non cambieranno neanche durante l’estate, allora una porta nel mercato rimarrà sempre aperta. Nel frattempo gli applausi dei tifosi presenti hanno oscurato i pochi mugugni arrivati dalle tribune dopo un’occasione sprecata durante la partitella: 4 gol di pregevole fattura, sia con il destro e con il sinistro a certificare che il curriculum non può essere cancellato, anche di fronte ad un’annata storta. Le qualità però dovranno essere mostrate da ogni punto di vista, con voglia e personalità.
Aspetti che Spalletti considera fondamentali in ognuno dei componenti della sua rosa. Poco importa se c’è da farlo notare anche a chi è arrivato da poco. Dopo la seduta atletica del mattino, c’è stato modo di toccare il pallone nel pomeriggio, provando alcuni dei movimenti che il tecnico ritiene fondamentali. Qualche urlo e un’infinità di spiegazioni rivolte ai giovani e in particolare al neo acquisto Alisson, con cui si è confrontato spesso utilizzando Emerson Palmieri come interprete. Nessun calo di concentrazione e nessun sconto. Ma questa non è certo una novità, Totti docet. Il capitano anche ieri ha lavorato a parte a causa di un risentimento al flessore della coscia. Giorno per giorno si valuterà quando fissare il rientro in gruppo. Manolas ci è rimasto dentro, gestendo il dolore al ginocchio
(Il Tempo – A. Serafini)
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