Dura la vita del centravanti quando si indossa la maglia della Roma, alla ricerca da anni di una prima punta che le regali stabilità realizzativa. E se la maglia è arancione fluorescente, come quella indossata a Firenze, è ancora più complicato lasciare un buon ricordo. Edin Dzeko continua a muoversi bene in campo, aiuta i compagni ad alzarsi e abbassarsi a seconda delle esigenze, cominciando davvero a metabolizzare i movimenti che gli chiede Spalletti. Ma continua a non segnare. O a segnare troppo poco, ancora, per riuscire a entrare nel cuore dei tifosi. La prestazione di Firenze lascia la sensazione di un attaccante al quale si chiede l’ultimo passetto per conquistare del tutto tecnico e piazza. In salita la strada per Edin, che al momento ha realizzato due gol (Udinese e Spampdoria) e un assist (Cagliari), oltre ad aver rimediato due rigori. Che sarebbero stati tre se al Franchi non gliene fosse stato negato un altro abbastanza evidente. Numeri non fallimentari, se il giudizio sul centravanti partisse da questa stagione, e fosse alleggerito dal peso della scorsa, scricchiolante annata, che fa media, però, e restituisce dati al ribasso. Una rete quasi ogni 4 partite, per la precisione, macigno statistico contro il quale Edin si batte. E che fa arrabbiare Spalletti, convinto delle potenzialità ancora inespresse del numero nove. Ma il calendario della serie A non consente troppe riflessioni, e Dzeko avrà subito la possibilità di muovere un altro passo verso la gente. O di allontanarsene. Domani sera, allo stadio Olimpico, arriverà il Crotone per il turno infrasettimanale di campionato. E Spalletti schiererà di nuovo il bosniaco alla ricerca dell’amore di Roma.

Non si affievoliscono le discussioni sulla terza maglia indossata da De Rossi e compagni a Firenze, quella arancione a righine mal digerita dai sostenitori giallorossi. E la Nike avrebbe in serbo una divisa speciale, da collezione. Una special edition da indossare nei due derby, quelli che dovrebbero essere di Totti. Una maglia interamente rosso porpora, con le cuciture in oro e la scritta in piccolo, dietro il colletto, SPQR. Oro saranno anche i numeri e i nomi dei calciatori sulle spalle. Un omaggio alla tradizione dei romanisti, una divisa da collezione, che riscatterà la scelta delle terza maglia arancione, il cui esordio resta tra l’altro legato a una sconfitta.

(La Repubblica – F. Ferrazza)



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