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Rassegna stampa

Dzeko duro: “Vogliamo fischi uguali per tutti”

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(Gazzetta dello Sport – A. Pugliese) Quel gol lì lo voleva, lo attendeva da un po’. Anche se poi, a conti fatti, ne avrebbe fatto volentieri a meno per un risultato diverso, che tenesse la Roma un po’ più dentro il sogno qualificazione di quanto non lo sia adesso. Eppure se c’è un motivo per vivere la partita di ritorno i giallorossi lo ritrovano proprio in quel gol di Edin Dzeko al 35’ della ripresa, rete che aveva ridato linfa e sostanza alle speranze di remuntada giallorossa. Poi è arrivato il patatrac di Gonalons e il 4-1 di Suarez che ha complicato maledettamente le cose in vista di martedì.

L’AMAREZZA – Ma il rammarico, poi, è soprattutto un altro e cioè quel rigore non concesso dopo dieci minuti. La spinta di Umtiti è evidente e quell’episodio a Dzeko proprio non va giù. Tanto da sottolinearlo a chiare note, chiedendo l’allargamento dell’ausilio tecnologico anche alle competizioni internazionali tra club. «Ci vuole la Var anche in Champions, se l’arbitro avesse dato quel rigore la partita sarebbe cambiata di netto– dice l’attaccante bosniaco –. L’arbitro doveva avere il coraggio di fischiare il rigore contro il Barcellona. Siamo due squadre arrivate ai quarti di finale meritatamente, bisogna fischiare in modo corretto per tutti». Detto che poi i rigori vanno comunque segnati, è chiaro che quell’episodio poteva indirizzare in modo diverso la partita. Al netto della supremazia tecnica del Barcellona.

I NUMERI – Ieri per Dzeko non era facile, perché di palloni giocabili (30 quelli toccati in tutto da Edin) non ne sono arrivati tanti e la squadra era più proiettata a compattarsi che non a dominare l’avversario. Dzeko, però, alla fine lo spunto giusto l’ha trovato, segnando il suo quinto gol in questa Champions League (il primo in assoluto in sei confronti al Barcellona, il 14° in 46 gare della massima competizione europea), dato che unito ai due assist vuol dire vederlo dentro il 58% delle reti (12) della Roma nella competizione europea. Non male, anche se i numeri non guariscono le ferite.

L’ATTESA – Martedì sera all’Olimpico, comunque, la Roma ci proverà lo stesso, seppure l’impresa sembri titanica. «Abbiamo provato a giocare come sempre, andando a pressare alti una squadra che sappiamo essere più forte di noi – continua il centravanti giallorosso –.In campo abbiamo dato tutto, il 4-1 finale è un risultato davvero troppo pesante, in considerazione anche del fatto che ci sono state due autoreti. Il Barcellona è più forte, questo lo sapevamo tutti, ma il 3-1 sarebbe stato un risultato migliore e diverso in vista della sfida di ritorno. Se però commetti troppi errori squadre come queste ti puniscono sempre». E allora adesso l’obbligo è quello di mettere da parte il prima possibile tutte le scorie e le ruggini di questa gara, anche perché sabato c’è subito un altro avversario, la Fiorentina, che arriva sulla scia di una serie di buoni risultati. «Dobbiamo subito pensare a battere i viola, se vogliamo giocare la Champions anche il prossimo anno dobbiamo vincere. Soltanto dopo penseremo al ritorno con il Barcellona». E magari quel gol lì avrà un valore diverso, vedi mai…



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