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Dzeko: “E non sono ancora al top”. Di Francesco: “Meno superficiali”

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(Corriere della Sera – G. Piacentini) Un’altra doppietta, la seconda consecutiva, che fa salire a cinque reti in quattro gare il suo bottino in campionato, per Edin Dzeko. Potevano essere di più i gol del centravanti bosniaco, che a Benevento ha colpito anche due pali (sono sei in totale per la formazione giallorossa) e che di reti ne ha realizzate ventidue nelle ultime venti giornate di campionato. La solitudine denunciata dopo il pareggio con l’Atletico Madrid, insomma, è solo un ricordo. «Più gioco – le sue parole a fine match – e più mi sento bene, la forma migliore arriverà in fretta». La Roma ha avuto il merito di rendere facile la partita, archiviata già nel primo tempo e chiusa 4-0 grazie alla doppietta del bosniaco e agli autogol di Lucioni e Venuti, che per anticiparlo gli hanno negato un clamoroso poker. «Abbiamo fatto il nostro, dobbiamo andare avanti così. Ogni partita va giocata e, se possibile, vinta. Si dice sempre che la Roma perde punti contro le piccole, non esistono partite facili, siamo sulla strada giusta. Al recupero con la Sampdoria non pensiamo, ora c’è l’Udinese e dobbiamo solo preparare bene questa gara».

Soddisfatto della prestazione di Dzeko, è Eusebio Di Francesco. «Non solo per questa gara – le parole del tecnico – Edin ha segnato anche con l’Inter e ha avuto altre occasioni, solo con l’Atletico ha tirato fuori qualcosa di diverso. Ci sono partite in cui l’attaccante si deve sacrificare di più ma ha capito di avere sbagliato a dire quelle cose, dettate dalla frustrazione di aver toccato pochi palloni. Ora si è avvicinato di più alla porta, ma io sono felice della crescita della squadra, sapevo che serviva tempo e consapevolezza». L’allenatore non è però del tutto soddisfatto della prestazione dei suoi. «Dobbiamo essere meno superficiali, si rischia di perdere qualche pallone di troppo, non bisogna farsi illudere dal risultato perché non ci vuole molto per riaprire una partita. Il turnover è valido quando si vince, è improponibile disputare tre partite in una settimana con i ritmi attuali. Per questo ho chiesto alla società due calciatori per ruolo». «Chi ha giocato meno ha provato situazioni che si sono verificate in partita, la differenza tra gli allenatori la fa chi allena bene quelli che non giocano. Non so se siamo da scudetto, a inizio campionato lo eravamo, poi, dopo la prima sconfitta, siamo diventati da quarto o quinto posto. La verità, però, la dirà il campo».



FOTO: Credits by Shutterstock.com

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