Patrik Schick è un professionista esemplare, ma forse troppo bravo ragazzo, per prendersi il posto nella Roma con le unghie e con i denti. Soprattutto a dispetto di un giocatore, Dzeko, che anche quando non segna (vedi Milano) è preziosissimo. Se Ranieri dovesse cambiare modulo, decidendo di tornare al 4-4-2 viste le defezioni in mezzo al campo, Schick potrebbe e dovrebbe giocare in coppia con Dzeko. Hanno fatto coppia contro la Spal, contro il Napoli Schick era l’esterno insieme a Perotti, contro la Samp, invece, nel secondo tempo Patrik si è sistemato alle spalle del bosniaco, contro l’Udinese ha giocato appena 45’, con l’Inter è rimasto in panchina. I gol sono arrivati con il contagocce.
Ranieri deciderà se dargli ancora fiducia o se schierare Pastore con El Shaarawy e Perotti dietro a Dzeko, ma certo lui, almeno nel finale di stagione, dovrebbe ritrovare un po’ del carattere che, appena arrivato alla Samp, aveva fatto innamorare mezza A. A fine stagione lui e i suoi agenti, sempre molto attivi, decideranno con la Roma cosa fare. Il complicato contratto stipulato nel 2017 con la Samp prevede che Schick non possa essere svenduto, più facile che possa andare in prestito con un riscatto già fissato intorno ai 20 milioni.
In Germania piace al Borussia Dortmund e al Lipsia, ma per il momento Schick preferirebbe una destinazione italiana. La Roma resta una priorità, aspetta di conoscere il nome del nuovo allenatore per provare a vedere se ci siano le condizioni per restare e giocarsi una nuova, ultima, occasione, altrimenti sarebbe pronto a scendere di livello pur di ritrovare se stesso. Dopo due anni difficilissimi è il suo obiettivo principale.
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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