Patrik Schick

(Corriere della Sera – G. Piacentini) La Roma segna poco (con 27 gol in campionato, quello giallorosso è il sesto attacco della Serie A), e Eusebio Di Francesco pensa a come invertire questa tendenza. Sabato sera all’Olimpico contro il Cagliari, infatti, dovrebbero giocare insieme dall’inizio Edin Dzeko e Patrik Schick, probabilmente supportati da Perotti in un tridente con caratteristiche molto offensive. Il bosniaco e il ceco rappresentano il presente e il futuro dell’attacco romanista, ed entrambi hanno bisogno di (ri)trovare il gol con continuità: Dzeko ne ha realizzato uno solo nelle ultime nove giornate (dopo averne segnati sette nelle prime sei), mentre Schick è ancora a secco in maglia giallorossa. L’ultima rete in Serie A è datata 29 aprile, nella gara che la Sampdoria ha pareggiato col Torino.

L’idea del tecnico romanista è che due calciatori così forti fisicamente e bravi tecnicamente possano aiutarsi a vicenda e per questo, dopo averli schierati insieme per uno spezzone di gara contro il Chievo, sta maturando l’idea di riproporli uno al fianco dell’altro dal primo minuto: Dzeko al centro dell’attacco e Schick leggermente spostato sulla destra. Il lavoro dell’ex sampdoriano non sarebbe lo stesso richiesto a Defrel, Cengiz Under (si fanno sempre più insistenti le voci di un possibile scambio con Politano del Sassuolo), Perotti o chiunque abbia giocato in quel ruolo, ma più di supporto per il compagno di reparto, con cui dividerebbe il compito di occupare l’area di rigore, come lo stesso Di Francesco ha fatto notare a Verona. Se la formula dovesse funzionare il tecnico avrebbe risolto buona parte dei suoi problemi: la difficoltà recente della squadra, infatti, non è tanto creare le occasioni, ma finalizzarle. Raddoppiando i «numeri 9» le possibilità di ritornare a segnare con frequenza, aumentano. Anzi raddoppiano.



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