Saranno anche partitelle inutili, prime sgambature di una Roma ancora in fase embrionale, ma vedere Edin Dzeko realizzare 4 reti fa sempre effetto. Entusiasti i tifosi presenti a Pinzolo, esaltati dalla vena realizzativa del centravanti, che così tanto è mancata nella scorsa stagione. Partitella a campo ridotto, undici contro undici e il poker del bosniaco è servito, biglietto da visita di Edin per far innamorare di sé Spalletti. Stesso obiettivo di Gerson, che ieri si è presentato davanti ai cronisti promettendo: «Voglio lasciare il segno come tanti brasiliani hanno fatto prima di me con la maglia della Roma. Sono pronto a fare del mio meglio, con e senza palla. Ho preferito i giallorossi al Barcellona perché ho ritenuto fosse la cosa migliore per me in questo momento. La foto con la maglia di Totti? Era solo un regalo che ho accettato molto volentieri ed ero felicissimo nel ricevere la maglia di uno dei migliori giocatori d’Europa».

Mentre Spalletti, dopo essersi dedicato ai tifosi firmando decine di autografi, ammette che «Totti si è presentato in ritiro con la testa giusta», sul fronte mercato, da registrare che Diawara non si è ieri presentato al raduno del Bologna, chiaro segnale della sua volontà di trasferirsi alla Roma. Ci sono però ancora delle distanze tra i club che Sabatini sta provando a colmare, non prima di esser riuscito a cedere Sanabria e Ljajic, però. La società emiliana sta intanto cercando di ricucire lo strappo col giocatore, in attesa che la trattativa con i giallorossi giunga a un incontro definitivo.

(La Repubblica – F. Ferrazza)



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