Dzeko, il giorno della verità: il cuore dice Roma, ma Edin resta solo per vincere

NOTIZIE AS ROMA DZEKO – È il giorno della verità. Quello in cui la Roma e Dzeko si guarderanno in faccia, per capire se andare avanti insieme o meno. Il giorno in cui si parleranno, cercheranno di capirsi, anche di intendersi sul da farsi. Oggi è il giorno in cui la Roma si radunerà a Trigoria (ben 35 i convocati) per i tamponi, poi da domani pomeriggio tutti a lavoro agli ordini di Paulo Fonseca.

Prima, però, Dzeko e il Ceo Guido Fienga si metteranno appunto a tavolino per dirsi un po’ tutta la verità. Succederà oggi, a Trigoria. E da questo incontro può dipendere anche molto del futuro della Roma, non fosse altro perché le strategie sul mercato diventerebbero molto diverse con o senza Dzeko.

Chi ruota intorno a Dzeko racconta di un ragazzo confuso, che sa quanto sia importante Roma e la Roma nella sua vita, ma sa anche che la corte della Juventus (e di Andrea Pirlo) è forte e quella bianconera potrebbe essere l’ultima carta della sua vita per vincere qualcosa anche in Italia, dopo averlo già fatto in Germania e in Inghilterra.

Così Dzeko oggi vorrà capire bene anche i programmi della Roma, a breve e non solo a medio-lungo termine. Vuole capire se ci sarà la possibilità di competere per provare a vincere già da subito (che poi ci si riesca è un altro discorso, ma Edin vuole almeno la chance di provarci). Dall’altra parte, invece, la Roma e Fienga (ieri a Milano) vogliono capire quanto Dzeko sia ancora dentro le cose giallorosse, quanto ci sia con la testa e voglia ancora essere il leader e il capitano della squadra.

Partendo però da un assunto, se Edin chiederà di andare via la Roma ha già fissato il prezzo: 15 milioni, non un euro in meno. Perché rispetto alla scorsa stagione, quando Dzeko voleva andare all’Inter a un anno dalla scadenza del contratto e la Roma non riusciva a convincere Higuain né a prendere Icardi (costoso), oggi la Roma un centravanti ce l’ha e se lo vuole tenere stretto. Anche perché di alternative vere non è che poi ce ne siano moltissime, considerando anche che per Milik – ad esempio – il Napoli continua a chiedere 40 milioni a 12 mesi dalla scadenza. Certo, cedere Edin vorrebbe dire togliersi da dosso l’ingaggio di 7,5 milioni (per due stagioni fa un risparmio di circa 28 milioni di euro lordi), ma da qualche altra parte devi poi investire per trovare i gol che ti garantisce il bosniaco (106 in 222 partite in giallorosso, con una media-gol di 0,48).

E proprio con il Napoli si sta parlando di tante altre cose, considerando che dei 35 che oggi si ritroveranno a Trigoria (tranne Mirante, Pastore e Schick, che per motivi diversi si aggregheranno in corsa) alcuni potrebbero finire proprio in azzurro. Under su tutti, ad esempio, anche se il sogno di Gattuso sarebbe quello di avere con sé Veretout. Difficile, perché Fonseca lo ritiene imprescindibile, ma poi le strade del mercato sono infinite e quindi bisognerà vedere.

Di certo, un nome che invece la Roma ha proposto ai partenopei è quello di Riccardi, con cui i giallorossi farebbero una plusvalenza piena. Il gioiellino della Primavera piace anche al Milan, al Sassuolo e al Cagliari. Andrà via, soprattutto per esigenze di bilancio. Come potrebbe andar via anche Diawara, con l’Arsenal che è sempre più forte sul giocatore. Dopo aver rinunciato a pagare la clausola rescissoria di Thomas (45 milioni) dell’Atletico Madrid, in Inghilterra ad esempio sono certi che presto i Gunners sferreranno l’attacco frontale per il guineano, offrendo 30 milioni di euro alla Roma. Che, ovviamente, accetterebbe, vista la convenienza economica.

Tra l’altro, la Roma spera sempre di mettere in piedi con l’Arsenal lo scambio con Torreira, il che permetterebbe a Fonseca di avere un regista importante a cui affidare la squadra. Detto di Florenzi che piace sempre di più all’Everton, la Roma non vede l’ora di liberarsi anche di Jesus e Olsen, due che non rientrano più nei piani tecnici del club giallorosso.

(Gazzetta dello Sport)

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