Il paradosso è servito. Nella settimana nella quale la Roma gioca probabilmente la sua migliore partita stagionale, annichilendo la Fiorentina, la Juventus col 2-0 al Crotone di ieri sera vola di nuovo a più 7 in classifica. Tutto finito? No, finché c’è Dzeko. E per una volta non è una questione «di salire o scendere dal carro» (cit.). Perché se esiste ancora una speranza di riprendere i bianconeri (che nel girone di ritorno dovranno far visita sia al Napoli che ai giallorossi) questa passa dai gol del bosniaco. Un altro rispetto allo scorso anno quando immalinconito dalla scarsa mira (a questo punto del torneo aveva segnato appena tre reti) e dalle scelte di Spalletti, che gli preferiva costantemente il tridente Perotti-El Shaarawy-Salah, sedeva costantemente in panchina. Oggi Edin è il capocannoniere della serie A. Ha superato Mertens e Higuain (16) staccato Belotti (15) e Icardi (14), imparando a segnare in tutti i modi. Dei 17 centri in campionato, 16 li ha confezionati dentro l’area di rigore, confermando la tendenza che lo ha visto in Premier segnare 44 dei 50 gol con la maglia del Manchester City in quella che gli inglesi hanno ribattezzato the fox in the box’, la volpe nella scatola. Di questi 17, 6 sono arrivati con il piede sinistro, 10 di destro, uno di testa. Sin qui in campionato il numero 9 della Roma ha concluso verso le porte avversarie 106 volte, centrando lo specchio in 58 occasioni. Questo lo porta ad avere il 16% di realizzazione che non ne fa un cecchino (Icardi ad esempio ha il 21,4%, Mertens il 25%, Belotti il 29%, Higuain vola oltre il 30%) ma che gli basta per guardare tutti dall’alto in basso.
INFINITO E non finisce qui. Perché davanti a lui, in Europa, c’è soltanto Cavani. L’ex centravanti del Napoli in Francia ha segnato 22 reti che gli regalano la leadership anche nella corsa alla Scarpa d’oro. Subito dopo, c’è Edin che però è più vicino di quello che si possa immaginare. Questione di coefficienti. Per la Ligue 1 ogni gol va moltiplicato infatti per 1,5 mentre per la Serie A, la Premier, la Liga e la Bundesliga ogni rete raddoppia il punteggio nella speciale graduatoria. E quindi Dzeko (insieme ad Aubameyang) ora è a quota 34, distanziato appena di mezzo punto dal Matador uruguaiano (34,5). Dietro di loro, il gotha calcistico europeo: Suarez, Messi, Higuain e Lukaku (32 punti, in virtù di 16 reti). E ancora, a rincorrere più distaccati, Icardi, Belotti, Ibrahimovic, Lewandoski, Costa e Sanchez (30).
IL CAPITANO NEL MIRINO Che poi, a contarli tutti i gol di Edin, si rischia di perdere il conto. Perché sommando quelli in campionato (17), in coppa Italia (2) e Europa League (5), il totale stagionale sale a 24. Numeri che già adesso gli hanno permesso di superare i centravanti degli ultimi due scudetti, Batistuta (21) e Pruzzo (22), oltre a Balbo (22). Ma anche Montella e Delvecchio (23). Continuando di questo passo, raggiungere il record fissato da Totti (32) nella stagione 2006-07, non è più una chimera. Come quello di superare il primato assoluto del club, stabilito da Pedro Manfredini (34) nella stagione 1960-61, culminata con la conquista della Coppa delle Fiere, progenitrice dell’Europa League in cui Dzeko è a quota 5 reti e insegue ad una sola lunghezza Aduriz dell’Athletic Bilbao e Giuliano dello Zenit. Gol e non solo. Perché la capacità di far reparto da solo, far salire la squadra e aiutare in copertura sono caratteristiche difficilmente misurabili. Se ne sono accorti anche a Madrid, sponda Real, dove cercano un sostituto di Benzema, dato in partenza in estate, destinazione Premier.
(Il Messaggero – S. Carina)
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