I due gol realizzati contro Cipro con la maglia della Bosnia certamente non devono essere caricati di eccessivi significati, ma confermano l’ottimo stato di forma di Edin Dzeko. Il numero 9 della Roma non ha mai avuto il piede così «caldo» da quando veste la maglia giallorossa: sono già 8, infatti, le reti segnate (in 13 partite) in questo inizio di stagione dall’attaccante, che in estate è stato sul punto di andare via dalla Capitale dopo una prima stagione fallimentare: 5 reti con la Roma (più un assist e due rigori procurati) e 3 in Nazionale. La doppietta contro i ciprioti porta a 248 il totale dei gol realizzati in carriera: 199 con i club e 49 con la Bosnia, che fanno di Dzeko il calciatore più prolifico nella storia delle nazionali dell’Europa dell’est. Superato di una lunghezza Shevchenko, che resta in vantaggio di quattro gol (26 contro 22) nella classifica delle reti segnate in gare di qualificazioni ai Mondiali. «I record – la sfida lanciata da Edin – sono fatti per essere battuti».
Per convincere gli scettici, la maggioranza nella Capitale prima del suo gol all’Inter, e Luciano Spalletti («È un giocatore forte che sta ritrovando entusiasmo e che in nazionale sta facendo vedere quello che ha già mostrato a Roma, sono contento per la doppietta e il record, torna ancora più carico»), Dzeko ha scelto la via del gol e delle prestazioni, aiutato da una dieta studiata su misura per lui da un nutrizionista e un lavoro atletico specifico cominciato a Pinzolo e proseguito a Trigoria. «Mi sento bene – le sue parole alla stampa bosniaca – sono finalmente in forma e si vede. Ora voglio raggiungere grandi obiettivi anche con la maglia giallorossa». Una maglia che punta a prendersi con continuità: solo una settimana fa la maggior parte dei romanisti l’avrebbe scambiato con il centravanti del Napoli, Milik. Saltata la sfida a distanza, complice l’infortunio del polacco che dovrà rimanere almeno quattro mesi lontano dai campi, sabato al San Paolo sarà l’unico centravanti in campo, visto che Gabbiadini ha altre caratteristiche. In uno stadio che sarà tutto esaurito, dovrà fare un ulteriore scatto per entrare ancora di più nel cuore dei romanisti: segnare in trasferta. In questa stagione non l’ha ancora mai fatto e l’ultima volta c’è riuscito il 13 marzo a Udine. Uno zero da cancellare al più presto e che stride con le 5 reti realizzate in 4 gare casalinghe. «Ora penso solo al Napoli – la sua promessa di ritorno dalla Nazionale – fuori casa dobbiamo giocare come all’Olimpico. Non sarà facile, ma dovremo essere pronti per fare una grande partita». Anche ieri si sono allenati con il gruppo Ruediger, il cui recupero prosegue secondo programma, e Radja Nainggolan, la cui convocazione per Napoli non sembra più in dubbio.
(Corriere della Sera – G. Piacentini)
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