Edin Dzeko e Aleksandar Kolarov

(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini) Pareva non credere ai propri occhi: quanto ben di Dio, quanto lusso per Edin Dzeko, che si è rigirato nell’oro concesso dal Benevento e ha tirato fuori due gol, un palo, una traversa e due autoreti provocate. Pareva a un certo punto poter vincere la classifica cannonieri un giorno di settembre. Non l’ha fatto, no. Ma c’è la firma sua su questa passeggiata giallorossa a Benevento.

POSITIVITA’ – Sembrano passati otto mesi e non otto giorni da quando si lamentava della solitudine in attacco. Ora lo guardi negli occhi e leggi solo positività: «La verità è che più passa il tempo e più mi sento bene – ha commentato il bosniaco -. Mi piace questo gioco, mi ci trovo bene». Inversione a U, la chiamano così anche nelle autoscuole di Sarajevo. E allora un po’ di conti, tanto per non perdere il vizio: cinque gol in quattro partite di campionato, 21 nelle ultime 21 presenze in Serie A, un’altra vittima aggiunta alla sua collezione (ha segnato a tutti gli avversari affrontati in A, tranne che al Frosinone).

DIVERTIMENTO – Sintonia con la Roma tutta, che lo accompagna e si diverte a farlo divertire: «Non esiste un solo giocatore, ma un collettivo – ha spiegato Di Francesco -.Dzeko ha fatto due gol e poteva farne altrettanti, ora si è avvicinato alla porta (risata, ndr).Ma di lui, più che delle reti, mi sono piaciute le rincorse all’indietro per andare a difendere». E allora applausi convinti: «Si dice sempre che la Roma perde i punti con le piccole squadre – ha aggiunto il bosniaco -. Ecco, stavolta abbiamo fatto il nostro. L’obiettivo? Solo l’Udinese, guardiamo avanti». Avanti pure in classifica, se Monchi – nel giorno del suo compleanno – ha ribadito: «Il mio obiettivo è vincere un trofeo in questo club». E Di Francesco ha approvato: «Se creiamo così tante occasioni vuol dire che qualcosa nella testa dei giocatori è entrato. Lo scudetto? Le chiacchiere le porta via il vento. Piuttosto, a volte siamo troppo superficiali. Serve ancora più determinazione». Vale per Dzeko, vale per tutti.



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