ULTIME NOTIZIE AS ROMA MANCHESTER UNITED DZEKO – «Quando giochi una semifinale, sollevare la coppa è certamente l’obiettivo. Forse, all’inizio dell’Europa League non pensi così a lungo termine, ma quando sei così vicino, vuoi vincere». Parole da capitano, anche se non lo è più, quelle rilasciate da Edin Dzeko al sito della Uefa, a poche ore dalla partenza della Roma per Manchester, dove domani sera (ore 21, arbitra lo spagnolo Carlos Del Cerro Grande) i giallorossi affronteranno lo United nella semifinale di andata di Europa League, scrive il Corriere della Sera.
A livello internazionale il bosniaco, con Mkhitaryan e Smalling (alle 19.45 parlerà in conferenza stampa insieme a Fonseca), rappresenta la Roma. «Tutti conosciamo Dzeko, quindi qualsiasi palla in area è pericolosa», ha detto il tecnico del Manchester, Ole Gunnar Solskjaer.
Edin e la Roma non vogliono farsi trovare impreparati. «Non capita tutti i giorni – ha proseguito il bosniaco – di giocare delle semifinali. Davanti a noi abbiamo uno degli avversari più forti degli ultimi 20 anni del calcio europeo. E non sarà facile. Ne siamo consapevoli, ma non dobbiamo avere paura perché tutto è possibile».
La Roma, quindi, non parte battuta. «Il Manchester United è favorito, ma il fatto stesso di essere arrivati fin qui ci dà il diritto di crederci. Sappiamo che anche noi abbiamo qualità ma dobbiamo giocare da squadra. Poi, nel calcio tutto è possibile».
Lo United è una delle sue vittime preferite in carriera e l’Old Trafford uno degli stadi che gli porta più fortuna: sono 7 in totale le reti realizzate ai Red Devils, di cui 5 nel cosiddetto Teatro dei sogni. «Non sono più tornato a Manchester da quando ho lasciato il City, 6 anni fa. Sarà una partita speciale per me, visto che fino a qualche anno fa era un derby. Il mio primo gol all’Old Trafford non lo dimenticherò mai, anche perché è stato il primo in Champions League nella mia prima partita (con la maglia del Wolfsburg, n.d.r.) in uno degli stadi più importanti del mondo».
Come tutti i centravanti, Dzeko vive per il gol. Quest’anno, però, dal punto di vista realizzativo non è andata bene, con 11 reti: 7 in campionato e 4, fondamentali, in Europa League. «L’amore per i gol ce l’ho nel sangue, non mi importa se segno da uno, venti o cinquanta metri: ogni nuovo gol mi dà più forza».
La speranza sua e dei tifosi della Roma, che oggi alle 13.30 si sono dati appuntamento a Trigoria per salutare la squadra in partenza, è di ripetersi già domani sera.
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