L’uomo che ha riscritto i record di gol stagionali del campionato italiano tutto – mica solo della Roma – è lo stesso che ha scoperto di avere un documento fasullo. Buon per la Roma, s’intende, se Edin Dzeko dice «ho 31 anni, ma solo sulla carta. Non mi sono mai sentito meglio». Elisir di lunga vita, lunga vita nella Roma: da Luciano Spalletti a Eusebio Di Francesco, dove sta scritto che il salto è all’indietro. Dove sta scritto che per Dzeko non possa essere un passo in avanti? Lui che Spalletti è quello che l’ha fatto rinascere, ma è pure quello che una stagione fa lo metteva in panchina, pure quello mandato platealmente a quel paese a Pescara. Occhio, perché non è tutto oro quel luccica. Magari è oro quel che arriva, a ripensare alla stima infinita – quella sì gratuita, in tempi non sospetti – espressa da Di Francesco nei confronti del bosniaco, durante il forum in Gazzetta del marzo 2016. Magari è oro quel tecnico che per il falso nove non è mai impazzito, meglio un centravanti vero e un gioco offensivo per definizione.
OBIETTIVO – Dzeko rilancia, i 39 gol stagionali che in Italia non s’erano mai visti magari si rivedranno l’anno prossimo, perché questo è l’obiettivo del bosniaco: «Ho altri tre anni di contratto con la Roma, sto bene in giallorosso e ho belle sensazioni sul mio futuro – ha raccontato il centravanti alla Bild, prima di confessare un debole per la sua ex squadra –. Spero un giorno di tornare a giocare per il Wolfsburg. Devo a quel club tutta la mia carriera, senza l’esperienza fatta lì non avrei mai giocato nel Manchester City e nella Roma». E in Germania lo sanno bene. Ieri proprio a Wolfsburg Edin ha fatto…40 – il quarantesimo gol stagionale – nella partita celebrativa per i 20 anni consecutivi del club tedesco in Bundesliga, andando a segno nel 4-3 finale.
BUONA LA… TERZA – Dettagli a margine di una grande stagione, dettagli agli albori di un’altra avventura da costruire. La terza stagione di Dzeko in un club è sempre stata all’altezza, quando non migliore, della precedente dal punto di vista realizzativo. Al Wolfsburg, dopo aver segnato 26 gol nel 2008-09, nel 2009-10 Dzeko arrivò a 22, mica male. Al City, dopo il doppio 14 delle prime due stagioni intere, alla terza occasione arrivò a 16, miglior bottino personale in Premier League. E allora se capocannoniere si diventa, decisivi si resta. Centrali nel gioco del nuovo allenatore, al netto di offerte di mercato che già sono arrivate a Trigoria. Della Cina s’è già scritto a lungo, corte rispedita al mittente con un «no grazie». Ma al centravanti s’è avvicinato anche il Marsiglia di Rudi Garcia: segnali concreti mandati al calciatore, che però non ha intenzione di muoversi da Trigoria. Fu così anche un anno fa, quando alla Roma fece capire che sarebbe partito solo per un club di pari categoria. Figurarsi ora, che sta per diventare papà, che sente la stima di società e allenatore che verrà, che i fischi all’Olimpico non lo travolgono più. Oddio, qualche mugugno qua e là c’è ancora. S’è sentito pure nel giorno in cui ha fatto 29, ma che ci vuoi fare, non ti curar di loro.
(Gazzetta dello Sport – D. Stoppini)
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