Dzeko out, Nainggolan in dubbio per la Juventus. Sono questi gli esiti degli esami strumentali ai quali si sono sottoposti ieri i due atleti. A sorpresa, quello che alla vigilia sembrava preoccupare meno è invece il calciatore per il quale c’è già una prognosi. Si tratta del centravanti bosniaco che dovrà restare fermo per 10 giorni a seguito di una lesione muscolare di primo grado del gemello mediale del polpaccio sinistro. Calendario alla mano, Edin dovrebbe tornare ad allenarsi in gruppo alla fine della prossima settimana. Quindi anche la presenza a Verona, contro il Chievo, è tutta da verificare. Meglio del previsto invece gli accertamenti che hanno riguardato il belga. Per lui, nessuna lesione ma un semplice edema anche in questo caso al gemello mediale. Da Trigoria ieri sera trapelava un flebile ottimismo. In primis perché la struttura atletica del centrocampista è tale che già in passato gli ha garantito dei recuperi-lampo. E poi perché Roma-Juventus in effetti può esser considerata l’ultima, reale, partita dell’anno. Da dentro o fuori, per intenderci.
IL CAPITANO A COLLOQUIO E Radja, c’è da scommetterci, farà di tutto per esserci, anche se non fosse al 100%. Stesso copione per Perotti che continua a convivere con un dolore alla caviglia sinistra che è ancora leggermente gonfia dopo il colpo ricevuto a San Siro. L’argentino comunque ci sarà. Intanto al microfono d’eccezione di Szczesny, nel nuovo e divertente show del portiere lanciato sui social giallorossi, proprio Nainggolan ha risposto così alla domanda («Perché sei rimasto qui?») dell’improvvisato intervistatore polacco: «E’ stata una scelta di vita, mi piace come si vive a Roma. Se ci fosse stato l’Arsenal, da come ne parli tu, probabilmente sarei dovuto andare… (ride, ndc). Mi piacerebbe restare». Più che una certezza appare una speranza. Sulla volontà di Radja nessuno ha più dubbi. Tuttavia è ancora presto per mettere la parola fine alla vicenda. Probabilmente già domenica sera, dopo Roma-Juventus, si capirà qualcosa in più. L’obiettivo del secondo posto, infatti, rimane la spada di Damocle che potrà orientare il lavoro di Monchi. E dunque anche il futuro del belga. Totti dovrebbe a breve scadenza avere un incontro con la dirigenza sul suo futuro.
(Il Messaggero – S. Carina)
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