Stasera Edin Dzeko proverà a marchiare la partita a fuoco anche per rispondere proprio a Luciano Spalletti, il tecnico con cui ha vissuto giorni di amore e odio. Un rapporto controverso. Ma Dzeko vuole tornare subito al gol anche per la vittoria, ma anche per la sfida personale con Mauro Icardi, uno di quelli che puntano a sottrargli lo scettro di re del gol.
Capitolo Spalletti: più Dzeko segnava e più il tecnico diceva che doveva far meglio. Fino a che, però, non fu proprio Dzeko a dirgli qualcosa. Successe a Pescara, quando l’allora allenatore della Roma lo sostituì mentre il bosniaco cercava i gol per vincere la classifica dei marcatori. «Continui a fare il furbo eh?», gli urlò uscendo dal campo, con tanto di epiteti vari a condire quella frase lì. Tutto ciò appartiene al passato. Il presente è tutt’altro e prevede proprio la sfida di stasera. Dove Edin vuole ribadire la sua voglia di scudetto: «Ci credo, vorrei vincerlo anche in Italia», ha detto questa estate.
Nella scorsa stagione c’era Salah a dargli una mano in termini di gol e un Nainggolan più avanzato. Oggi è tutto diverso e su Dzeko pesano ancora di più di prima le responsabilità offensive della Roma. Nel senso che Perotti non è certo un goleador, anzi. E Defrel giocando da esterno ha molta meno confidenza con la porta che non in posizione centrale. Dzeko, invece, va a caccia di gol. Esattamente il numero 50 in maglia giallorossa, visto che finora ne ha segnati 37 in Serie A, 2 in Coppa Italia e 10 in Europa.
(Gazzetta dello Sport)
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