Sempre più bomber, sempre più re. Edin Dzeko insegue la Scarpa d’oro per le reti in campionato, 18, del quale è il primo marcatore; capocannoniere – dopo la tripletta contro il Villarreal – anche di Europa League, con 8 gol. Considerando i due in Coppa Italia, sono 28 in totale per Edin (dieci nelle ultime sette partite, eguagliato il suo primato risalente alla stagione 2008/2009 – tra febbraio e marzo – quando vestiva la maglia del Wolfsburg).

Ventotto reti sulle 77 complessive della Roma. Riserva lo scorso anno, titolarissimo e inamovible quest’anno: è la metamorfosi di un campione che si era perso e intristito. Nella zona mista dello Stadio della Ceramica, il bosniaco si presenta con il pallone in mano, dono per la tripletta (la seconda in stagione, la prima l’ha messa a segno con il Viktoria Plzen), e concede solo sorrisi. «La palla la porto a casa per mia figlia Una, alla quale dedico questi tre gol. Sono felice per me, ma tutta la Roma è stata fantastica. Dietro non abbiamo concesso nulla, davanti abbiamo fatto quattro gol. Il Villarreal è forte ma noi abbiamo fatto davvero un’ottima gara. In questo campo aveva faticato anche il Barcellona? Sono partite diverse, qualche volta anche noi lasciamo punti fuori casa in campionato con le piccole. Abbiamo dimostrato quanto siamo forti». Capocannoniere quasi ovunque, un dato che forse non si aspettava nemmeno lui dopo l’ultima stagione. «Sono stato sempre così, ora da qui in avanti voglio dimostrare di poter fare sempre meglio. La Roma può vincere l’Europa League? Sono tante partite, anche questa sfida con il Villarreal non è finita, mancano ancora novanta minuti da giocare all’Olimpico». Un pessimismo doveroso, quasi esagerato. Come un bomber da grandi numeri.

(Il Messaggero – U. Trani)



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