Rassegna stampa
E’ Roma d’Europa: rimonta il Torino e chiude quinta. I granata lottano ma non basta
TORINO-ROMA 2-3 – Edin Dzeko non delude le attese e trascina la sua Roma ai gironi di Europa League. Nonostante un fantastico Ibra e un post-covit da lotta scudetto, il Milan deve accontentarsi di passare dai preliminari. Faticaccia che l’anno scorso toccò proprio al Torino, arresosi nello spareggio con il Wolverhampton.
Dzeko superstar ha segnato un gol “storico”, si è procurato il rigore del 3-1 e nel recupero ha visto cancellata la sua doppietta da un fuorigioco millimetrico: per certificarlo sono stati necessari più di due minuti. Con le squadre, sfinite, che aspettavano il triplice fischio come chi arriva disidradato in un’oasi attende di immergersi nell’acqua.
Il Toro ha incassato l’ennesima sconfitta del suo tormentato campionato mantenendo però il confronto incerto sino al termine grazie al debutto-boom del giovane Singo: utilizzato per la prima volta dall’inizio ha piazzato a metà ripresa una cavalcata inarrestabile, chiusa con una botta che ha piegato le mani a Pau Lopez. Questo giovane va tenuto d’occhio perché ha straordinarie qualità atletiche: gli serve un anno di maturazione in una serie inferiore dove giochi titolare.
Confronto tutto sommato piacevole sin dall’avvio grazie innanzitutto al trio d’attacco granata, che confeziona un precoce vantaggio. Verdi strappa palla in mezzo e la difende in modo da far proseguire il gioco, il pallone giunge tra i piedi di Zaza che attende il tempo giusto dello scatto tra le linee di Berenguer e lo manda davanti al portiere con precisa verticalizzazione: dribbling in corsa dello spagnolo e conclusione a botta sicura.
Nella circostanza la linea difensiva giallorossa si muove male, cioè rincula agevolando lo scatto in avanti di Berenguer: se Smalling e soprattutto Mancini avessero fatto il movimento opposto, cioè andare incontro a Zaza, avrebbero messo in fuorigioco Berenguer.
Ma la Roma non ha il tempo per dolersi dello smacco perché in due minuti Dzeko rimette il risultato in parità, siglando il suo gol numero 106 (che lo affianca a Volk al quarto posto tra i cannonieri romanisti alltime) a conclusione di un triangolo disegnato da Peres e Cristante, perfettamente rifinito da Mkhitarian e valorizzato dall’appoggio in rete di sinistro del bosniaco.
Passano pochi minuti e su calcio d’angolo Smalling piazza uno stacco perentorio col quale supera Meité e anticipa Lyanco. Niente da fare per Ujkani, in campo con la cameratesca benedizione di Sirigu, in panchina accanto a capitan Belotti, al quale è stato concesso di rifiatare. Il Gallo ha fatto atto di presenza nei 15’ conclusivi, trovando in campo una squadra ormai fisicamente prosciugata dal gran caldo e mentalmente spremuta.
Dopo il 2-3 di Singo, il Toro non è riuscito a insidiare la porta romanista. Certo, se Djidji non avesse regalato il rigore del 3-1 al 60’ firmato da Diawara, la sfida sarebbe stata più incerta per la Roma, alla ricerca dei tre punti anti Milan e attesa nell’ultima giornata dalla Juve. Ecco perché Fonseca ha deciso di non rientrare nella capitale. Insomma, 5 gol hanno reso la partita frizzante, un dignitoso impegno del Toro c’è stato, e quindi Longo (che temeva un crollo) può ritenersi soddisfatto da questa sconfitta di misura: altre sono state le “vergogne” della stagione granata.
(Gazzetta dello Sport)
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