E se tra i due litiganti, alla fine della fiera godesse il terzo? Poi in fondo la prima squadra che ha messo gli occhi su Amadou Diawara è proprio la Juventus, che lo aveva fatto seguire per una settimana intera quando il ragazzo guineiano giocava nel San Marino. Ora, che il Napoli sia ancora davanti a tutti è il segreto di Pulcinella: ha già trovato l’intesa sia con il Bologna che con l’entourage di Diawara. Neanche la Roma ha mollato la presa. Ma nel caso in cui De Laurentiis non si desse una mossa e Sabatini non lo chiudesse entro tempi brevi, ecco che Giuseppe Marotta e Fabio Paratici potrebbero sferrare l’assalto decisivo (una volta ceduto Lemina) e a quel punto farebbero quasi sicuramente bingo, considerati quelli che sono i rapporti tra Agnelli e Saputo. Senza dimenticare un particolare non di poco conto: è vero che Diawara ha un contratto che lo lega al Bologna fino al 2020 ma è altrettanto vero che almeno a oggi non è pensabile che possa essere ricomposta questa frattura. Prima della fine del mercato la società rossoblù dovrà quasi per forza trovare una sistemazione al giovane centrocampista dopo quanto è accaduto e dopo quello che è stato messo in piazza nell’ultimo mese.

Inutile nascondere che se dovessero saltare tutte e tre queste operazioni, e non dovesse concretizzarsi neanche la soluzione estera che è emersa nell’ultima settimana, il Bologna sarebbe costretto a convivere con un guaio grosso come una casa. Diawara che torna a lavorare a Casteldebole non sembra (appunto) una strada per il momento percorribile, in più senza i soldi della sua cessione Riccardo Bigon continuerebbe a essere un ministro senza portafoglio e non potrebbe chiudere quei tre giocatori di cui Donadoni ha bisogno come il pane per consentire al Bologna di poter vivere un’annata senza troppe ansie. È legittimo che il Bologna faccia sapere al mondo intero che già così è competitivo per la salvezza non volendo farsi prendere per la gola sul mercato ma gli stessi capi rossoblù sanno bene che a questa squadra vanno aggiunte obbligatoriamente dosi importanti di affidabilità e qualità, e la traduzione di ciò è questa: servono un centrale difensivo, una mezzala e un altro giocatore di attacco. Ma fate attenzione, stiamo parlando di tre titolari e non di tre giocatori per far numero.

È vero, Saputo ha deciso di non fare investimenti in questo ultimo mese di mercato per la gestione sportiva, in pratica solo il ricavato (o almeno una parte del ricavato) dalla cessione di Diawara potrebbe permettere al Bologna di chiudere i 3 affari in entrata, ma a questo punto va fatta una sottolineatura: siano benedetti gli investimenti del chairman sulle strutture, ma guai a dimenticare che c’è soprattutto una seria A da salvare, e per il Bologna di oggi il mantenimento della categoria è di sicuro a rischio. Poi un’aggiunta: Donadoni non merita che il Bologna faccia orecchie da mercante e non ascolti i suoi inviti, dopo che per mantenere la parola data e restare su questa panchina ha voltato le spalle al suo ritorno in Nazionale. La settimana prossima potrebbe essere quella decisiva sia per l’addio di Diawara che per l’arrivo di Dzemaili. Il Napoli informa di avere un’altra soluzione per Valdifiori e assicura che a quel punto chiuderà il ragazzo guineiano, ma è facile intuire che Roma e Juventus non staranno con le mani in mano, poi per quanto riguarda Dzemaili il discorso è questo: il Galatasaray abbasserà di colpo le sue pretese per liberarlo se il centrocampista svizzero rinuncerà alla buonuscita.

(Corriere di Bologna – C. Beneforti)



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