(Il Tempo – A. Austini) Per capire quanto sia importante questo Roma-Chievo, basta pensare a Salah. Monchi è stato costretto a cederlo in fretta e furia al termine di una stagione in cui sono mancati gli incassi Champions. «Quando sono arrivato lui era già andato via», l’amara considerazione serale di Eusebio Di Francesco, lo stesso altissimo rischio di dover sacrificare un campione sarebbe automatico nel caso in cui il prossimo anno i giallorossi fossero retrocessi in Europa League. E siccome per arrivare terzi o quarti servono almeno nove punti nelle ultime quattro gare, oggi pomeriggio all’Olimpico i giallorossi non possono permettersi di sbagliare. Il ritorno col Liverpool viene dopo, invece Pallotta sbarca prima: alle 13 atterra nella Capitale, poi sarà allo stadio e ci resterà fino al giorno dopo la semifinale di Champions che vedrà insieme ai suoi amici di Boston proprietari dei Reds. L’altro messaggio alla squadra lo darà Di Francesco, intenzionato a non esagerare col turnover: si torna al 4-3-3, a centrocampo confermato De Rossi, in attacco Dzeko stavolta affiancato da Schick ed El Shaarawy.
Attenzione massima, insomma, anche se la città sta pensando a tutt’altro, al sogno di giocare la finale di Kiev molto più flebile dopo il 5-2 di Anfield. «Chi non ci crede – avvisa il tecnico -può stare a casa. Non ne vorrei neanche parlare perché altrimenti mi incazzo, ma con 70mila persone allo stadio (in realtà saranno 60mila, ndr) è impensabile non andarsela a giocare mercoledì. Io ho ancora fiducia che questa squadra possa avere la forza di fare determinate cose e spero ci accompagni tutto l’ambiente. Siamo molto dispiaciuti perché ci aspettavamo un risultato differente in una partita che avevamo preparato sotto ogni punto di vista. Non è andata così, adesso abbiamo davanti una sfida molto importante con il Chievo, la prima di quattro gare determinanti in campionato e credo che i ragazzi debbano avere il desiderio di rifarsi. La nostra crescita a Roma passa attraverso la capacità di trattare tutti i match allo stesso modo e noi questo dobbiamo giocarlo come se fosse un’altra semifinale».
La situazione dell’infermeria non lo aiuta. Perotti salterà anche la Champions, stesso rischio per Strootman colpito durissimo al costato, «ma spero di riaverlo a disposizione mercoledì» dice Di Francesco. E allora spazio a Pellegrini, una sorta di prova generale per meritarsi una chance col Liverpool. In difesa dovrebbero rifiatare Florenzi e Fazio, con i brasi- liani Bruno Peres e Juan Jesus titolari oggi, mentre da- vanti è di nuovo l’ora di Schick. «Adesso è pronto per giocare esterno nel 4-3-3, ha una condizione fisica e mentale ottimale». Meno Under, sgonfiato dalla prova grigia di Liverpool. Inevitabile per l’allenatore un passaggio sugli incidenti di martedì scorso e un appello ai romanisti in vista del ritorno: «Mi auguro di cuore che la partita sia una festa, un orgoglio per tutta la tifoseria». La città si blinda e se lo augura insieme a lui.
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