Rassegna stampa
E’ sempre più Grande Italia! Due gol Locatelli e tris di Immobile: Svizzera demolita, siamo agli ottavi
ULTIME NOTIZIE EURO 2020 ITALIA SVIZZERA – Non importa che il Galles, battendo la triste Turchia, ci abbia negato la certezza anticipata della qualificazione da primi. Con Bale e Ramsey faremo i conti domenica. Conta che siamo già agli ottavi dell’Europeo e, soprattutto, conta come ci siamo arrivati: con altri 3 gol, con altra bellezza, con un’altra prova di qualità e personalità, scrive La Gazzetta dello Sport.
Dalla prima alla seconda notte magica non ci siamo rimpiccioliti di un grammo. Anzi. Ancora straripante Leonardo Spinazzola, ancora illuminato Domenico Berardi, ancora monumentale in regia Jorginho. E se stavolta dalla lampada di Insigne è uscito poco e Immobile ha sbagliato qualche gol di troppo, abbiamo trovato un altro protagonista assoluto: Manuel Locatelli, autore di una doppietta splendida.
Locatelli e Berardi, perle del Sassuolo, ragazzi di provincia, dove si coltivano la qualità e la pazienza. Chi ha bocciato precocemente il Loca o non lo ha rincorso con convinzione dopo, può mangiarsi le dita. Ma l’Italia, lo ripeteremo allo sfinimento, è gioco, non giocate. È la facilità di costruire, di attaccare e la voglia di farlo anche sul 3-0. È questo spirito che ci autorizza a sognare. Quanto di meglio avete visto all’Europeo? Il bello è che più attacchiamo, meglio ci difendiamo.
La Svizzera ha fatto mezzo tiro in porta. Deludente, certo, ma se contro di noi spariscono tutte, forse abbiamo dei meriti. Decima partita consecutiva senza prendere gol. Nessuna ammonizione in due partite. Non abbiamo bisogno di picchiare. Ci difendiamo col presidio perfetto e automatico della linee di gioco. Per questo, l’infortunio del vecchio Chiellini, che pendeva come la spada di Damocle, spiace, ma non inquieta. Ogni pedina che entra nel meccanismo, fa il suo. È la vera forza dell’Italia. Spiace rubare le competenze agli amici svizzeri, ma il Grande Orologiaio ce l’abbiamo noi: Roberto Mancini, arrivato a un solo risultato utile dai 30 di Vittorio Pozzo.
Petkovic rinuncia all’opzione più protettiva (Zakaria e 3-5-2). Conferma Shaqiri trequartista (3-4-1-2) e l’undici che ha pareggiato con il Galles. Impone ai suoi una partenza spavalda, con un coraggio che però non può sostenere. Dopo 5’ si ritrova già sotto la linea della palla, incapace di rialzarsi perché il pressing dell’Italia è spettacolare, visto dall’alto ha la bellezza di un quadro: non c’è una sola linea di gioco scoperta. Poi, con la palla tra i piedi, facciamo quello che sappiamo fare meglio, a cominciare dalla funzione Spinazzola che nel videogame Euro 2020 hanno sbloccato solo a noi. Un’arma letale.
Spina affonda a sinistra come un grissino nel burro. Sul secondo traversone, Immobile si divora di testa il comodo vantaggio (11’). Continuiamo a tener palla e a girarla, forse con un filo di lentezza. Insigne non è quello dell’esordio. Ma al 18’ passiamo. Corner e arrembaggio feroce di Chiellini, prima di testa e poi di piede. Si mangia tutti e spinge la palla in rete con una zampata famelica che è il manifesto di una carriera. La Var però gli rimprovera un tocco di braccio. Tutto da rifare e soprattutto senza il Chiello che un paio di minuti più tardi deve chiedere il cambio, tradito dai muscoli. Come perdere il capo in battaglia. C’è il rischio che una nuvola di scoramento avvolga la giovane Italia. E invece è qui che i Mancio Boys mostrano la loro anima spessa perché reagiscono in pochi secondi portandosi in vantaggio, proprio con due ragazzi. Ed è un gol splendido.
Faraonico cambio di gioco di Locatelli che mette in azione Berardi a destra, prima di abbassare la testa e galoppare fino in area a chiudere un triangolo dai lati chilometrici (26’). Una meraviglia. All’ora del tè, il vantaggio minimo è un lusso per gli svizzeri, graziati ancora da Immobile e da Spinazzola. Per Petkovic, neppure un tiro in porta. Solo qualche guizzo di Shaqiri tra le linee. Un fantasma, il temuto Embolo. Anche meno Seferovic che lascia il posto a Gavranovic.
Ma al 7’ raddoppiamo, come giustizia impone. L’azione che si srotola su tutto il campo, di passaggio in passaggio, di verso in verso, è una poesia. L’ultima rima ce la mette ancora Locatelli, con un tuono di sinistro, secco, potente, preciso. La palla corre dritta nell’aria come una palla di cannone, come un cuoio d’altri tempi. Finalmente. Non si vive di soli tiri a giro: 2-0 al 7’.
La Svizzera si sgonfia ulteriormente, anche se al 19’ Zuber riesce a mandare il primo pallone tra i guanti di Donnarumma, salito a 785’ di imbattibilità, un po’ più vicino ai 1.142’ record di Zoff. Mancini ne cambia altri, ma non Immobile, perché se il tuo centravanti ha sbagliato 4 gol, poi se li porta nella testa quegli errori e invece, se ne fa uno, prima di addormentarsi, penserà solo a quello. E infatti al 44’ anche l’ultima tessera va a posto: diagonale velenoso di Ciro che fa 3-0 e sorride felice. Siamo agli ottavi, siamo più belli degli altri: il sogno continua. Col Galles basterà un pari per chiudere in testa il girone. Ma pareggiare non fa per noi.
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