Nicolò Zaniolo

CALCIOMERCATO AS ROMA ZANIOLO – Nicolò Zaniolo, dopo una vigilia un po’ agitata, in cui era stato ipotizzato che non avesse voluto allenarsi in gruppo irritando così lo staff tecnico, come da programmi ieri l’attaccante ha fatto il suo esordio stagionale contro il Sunderland entrando nella ripresa, segnando un gol, colpendo un gol e facendo ammonire un avversario che si era aggrappato alla sua maglia per evitare che galoppasse fino alla porta.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport, se la stragrande maggioranza dei sostenitori vorrebbe il rinnovo di Zaniolo, il karma di Nicolò evidentemente prevede altre tappe nel percorso di espiazione. Così a fine partita, sui social, quale argomento è stato tirato fuori? Il fatto che all’uscita di Veretout la fascia non sia andata sul braccio di Zaniolo ma di Zalewski (con meno “anzianità di servizio”).

Un caso, un premio per il baby o una “sanzione” voluta da José Mourinho? Interpellata, la società minimizza e risponde che lo staff tecnico non ha fornito elementi, ma le nostre telefonate hanno almeno ottenuto un risultato: sapere che a fine partita gli uomini di Mou hanno fatto i complimenti a Nicolò per la prestazione e per la forma fisica con cui si era presentato in ritiro, lavorando da solo a Pontremoli.

I dolori fisici della vigilia – quelli che avevano acceso il caso – erano dovuti solo ai carichi di allenamento (spesso doppi) dei primi giorni, anche se (come altri) l’attaccante aveva svolto un lavoro differenziato che, vedendo l’amichevole contro gli inglesi, sembra aver portato buoni frutti. Finito qui? Non proprio. Qualche dietrologo, postando foto della panchina in cui si vedeva Nicolò distante dagli altri, ipotizzava che il gruppo lo avesse isolato.

Insomma, qualsiasi cosa faccia (o non faccia), Zaniolo è spesso sotto i riflettori in maniera poco commendevole. Intendiamoci, il giocatore non è un santo e a volte nel suo periodo giallorosso ha avuto comportamenti sopra le righe, anche se le attenuanti dovuti alla giovane età e alla sovraesposizione gli andrebbero dati, ma forse una sorta di accanimento, in qualche situazione, è facile percepirlo.

Tutto questo, tra l’altro, arriva in un momento in cui né alla Roma né all’attaccante conviene accentuare le frizioni. La Juventus ancora no non esce allo scoperto con un’offerta vera, visto che è chiaro come la società giallorosso non transiga dalla richiesta di 50 milioni e senza giocatori da inserire in contropartita.

Per parte sua, il general manager Tiago Pinto ha aperto alla possibilità di costruire l’affare attraverso un prestito oneroso con obbligo di riscatto e pagamento dilazionato, ma è logico che per i bianconeri anche la rateizzazione non aiuterebbe a sistemare il bilancio perché l’acquisto andrebbe a pesare tutto e subito, ma se davvero hanno intenzione di affondare per Zaniolo, occorre muoversi.

Da tempo l’azzurro è nel mirino del Manchester United, che però ultimamente aveva mollato un po’ la presa. Ebbene, anche se non al vertice della classifica, adesso Nicolò è rientrato in una “short list” dei “red devils”, che quindi dall’Inghilterra seguono l’evolversi della trattativa con la Juve. Con una postilla però non indifferente: in questa fase della vita e della carriera Zaniolo vorrebbe rimanere in Italia. Questo significa che, se non arrivassero che soddisfacessero i Friedkin, a settembre Nicolò si siederebbe a tavolino con la Roma per ridiscutere il contratto, che a quel punto vorrebbe fosse all’altezza della valutazione richiesta.



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