«La reazione è arrivata», il gol anche, la gioia condivisa con l’altro Faraone della squadra pure: è stata una serata da incorniciare, quella di Stephan El Shaarawy, condivisa, come altre 4 volte, con Salah. Hanno segnato insieme al Crotone così come alla Fiorentina, al Sassuolo, al Genoa e al Milan, nella passata stagione, in questa mai, perché se l’egiziano aveva già timbrato il cartellino 2 volte, l’italiano, che di egiziano ha origini e cognome, era ancora a secco. E nella notte in cui torna a segnare anche il suo amico Bernardeschi (insieme in vacanza), Stephan torna a essere quel giocatore che nei mesi scorsi Spalletti non escludeva quasi mai dai titolari.
RIPAGATO – Una rete, un assist e tanti sorrisi, per lui che all’Olimpico non segnava in casa dal derby di aprile e che è più decisivo lontano da Roma, dove ha realizzato 6 gol. «Fisicamente sto bene e sono stato premiato per la mia costanza e la mia determinazione», ha detto il Faraone, che prima della partita era stato chiaro: «Dobbiamo essere più cattivi, come dice Spalletti». Lui lo è stato per primo, gli altri a seguire, compreso quel Salah uscito dal campo non proprio sorridente, come già successo a Firenze. Strano, per uno come lui, che, stando alle parole dell’allenatore, «è un ragazzo esemplare, perfetto, devastante quando ribalta l’azione».
CASALINGO – Ieri ha realizzato il terzo gol stagionale in 3 partite in casa, già migliorato il rendimento dello scorso anno, visto che dopo 5 giornate aveva segnato una rete in meno. Lanciato splendidamente da Totti, ha anche servito l’assist per il quarto gol di Dzeko, ed è andato a segno ancora una volta all’Olimpico (8 degli ultimi 10 gol siglati in casa): praticamente l’opposto di El Shaarawy e Spalletti se li gode così. Così come si gode un Paredes più incisivo – e maturo – e un Florenzi, rigore causato a parte, in netta ripresa: «Era importante mettere subito in campo tanta rabbia – ha detto il terzo capitano della squadra -. Siamo riusciti a giocare bene una partita che non ha avuto storia. Sappiamo di essere una squadra di livello, ma dobbiamo dimostrarlo, cercando di continuare su questa squadra senza perderci». A fare il salto di qualità devono essere soprattutto i meno esperti. «Il nostro pensiero – dice Paredes – è già rivolto al Torino, soprattutto ora che abbiamo ritrovato certezze». La ricetta è sempre la stessa e la svela Spalletti: «Essere concreti e velenosi». Infine il d.s. Sabatini su Gerson: «Vedrete che giocherà tanti minuti».
(Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli)
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