AS ROMA NEWS LUDOGORETS ZANIOLO EUROPA LEAGUE – A metà serata, il derby di domenica era diventato quello delle retrocesse. Dall’Europa League. Il pubblico fischiava la Roma, il Ludogorets era meritatamente in vantaggio. Ma dopo l’intervallo, i giallorossi hanno tolto quell’etichetta al loro derby rimontando i bulgari soprattutto con super Zaniolo: due rigori procurati e un gol da applausi, scrive La Gazzetta dello Sport.
Niente retrocessione e l’euforia sarà benzina nell’affrontare la Lazio, spedita dal Feyenoord in Conference League. A parte i bollori di una partita poco razionale, elettrica e piena di situazioni controverse, la conferma del cammino in Europa League indica come la Roma stia cercando di costruire una stabilità necessaria per competere sempre più ad alto livello. Una retrocessione nella coppa di cui pur è detentrice avrebbe significato una riflessione sulle ambizioni e sulla crescita del gruppo, della società. I pensieri non sono adesso così dubbiosi e la serata viene bagnata dall’entusiasmo di uno stadio pieno, al quindicesimo tutto esaurito consecutivo, altro dato molto significativo.
Cambia tutto nella ripresa quando Mourinho corregge se stesso e ribalta la Roma. Fra i protagonisti, oltre a Zaniolo, entrato per un inconsistente Belotti, Pellegrini è il freddo esecutore dei due penalty, ma anche Volpato porta scompiglio e poi quando servirà protezione uscirà per Bove. Mourinho infuriato che scappa negli spogliatoi già al gol bulgaro (41’ p.t.) cambia anche Camara con Cristante, più Karsdorp con l’australiano.
Il risultato immediato è di tre palle gol in 48 secondi, ma il Ludogorets sembra sfangarla. Non resiste a lungo. Mou decide di giocarsi il tutto per tutto nella ripresa con due simil attaccanti al posto degli esterni difensivi: a El Shaarawy a sinistra si aggiunge proprio Volpato. Non ha niente da perdere, il portoghese. Quando raggiunge l’1-1, toglie Matic e inserisce Zalewski in fascia, mandando più avanti Volpato, lasciando ancora un uomo (Cristante) a protezione della retroguardia, ma il Ludogorets è stordito dalla pioggia di occasioni, dai due rigori e non riesce più ad azionare la sua fazione esotica davanti.
Però il Ludogorets è anche quella squadra che nel febbraio 2020 arrivò a San Siro per incontrare l’Inter con mascherina e guanti anti contagio, Milano che non pensava di essere già avvolta dal Covid fece qualche sorriso di sufficienza, per poi rivalutare quei gesti. Gli accorgimenti dei bulgari adesso sono puramente sportivi, ovvio, e visto che la Roma rifiata dopo quei venti minuti di tempesta, anche Simundza effettua un triplo cambio e quasi riesce a riprendere la qualificazione: su Tissera deve salvare Rui Patricio, ma su Nonato sembra che non ci sia nulla da fare, però il 2-2 viene poi annullato dal Var per una manata di Rick a Ibanez in partenza dell’azione. Così la Roma riprende coraggio e Zaniolo può finire il suo show.
La posizione di partenza era chiara: Roma promossa soltanto con una vittoria. E Mourinho costruisce un attacco a due prime punte, Abraham e Belotti, con Pellegrini dietro non da trequartista centrale ma da interno, affiancato da Camara. Resta così il solo Matic a guardia davanti al trio difensivo (3-1-4-2) e questo fa la fortuna dei bulgari, anzi della fazione esotica della squadra bulgara. Perché il 3+1 disegnato da Simundza, con il ghanese Tekpetey a destra e i tre brasiliani Cauly, Rick e Thiago a spalleggiarlo sfrutta ogni spazio, ogni possibilità di ripartenza e fa venire i brividi al pubblico.
La rete arriva quasi alla fine del primo tempo, dopo che Rick cavalca per mezzo campo nelle praterie mal controllate, però già prima i tentativi sono superiori a quelli della Roma. La velocità invece manca alla Roma nel far girare palla, nello sfruttare le crepe difensive degli ospiti. Se Abraham e Belotti devono giocare con più tocchi lontano dalla porta, mettono in mostra le imprecisioni tecniche. Sono giusti i fischi all’intervallo. Ma alla fine si celebra un’altra rimonta da ricordare.
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