Umiltà, speranza, concretezza e appartenenza. Sono le parole chiave della prima conferenza stampa da neo allenatore della Roma di un emozionato Eusebio Di Francesco (nella foto). Quattro concetti che ripete, perché siano subito chiari i valori che cercherà di trasmettere ai suoi calciatori. «Non voglio fare proclami — le sue parole —, dobbiamo mantenere un profilo basso e tanta umiltà. Dove arriveremo non lo so ma conosco le speranze della gente: viviamo di speranza ma anche di concretezza e sono convinto che i tifosi saranno il nostro dodicesimo uomo». Quegli stessi tifosi a cui Spalletti («Ero diventato quello che divide, il loro amore per Totti ha prevalso sul sostegno alla squadra») ha dato una parte della colpa del suo addio. La missione di Di Francesco è di ricostruire un attaccamento ai colori.

Per questo ha puntato su Daniele De Rossi e spera di lavorare con Totti. «Questa maglia dà sensazioni uniche, voglio trasmettere ai giocatori un grande senso di appartenenza. Daniele è il primo che ho chiamato, sarà il mio punto di riferimento, a prescindere se sarà titolare o meno. A Totti mi lega un rapporto particolare e spero di continuare a lavorare con lui nel ruolo che lui sceglierà, perché è abbastanza grande per farlo. La società gli ha parlato, dovrà dare una risposta». Una risposta la vogliono anche i tifosi sulle reali ambizioni della squadra. «La Roma è competitiva, con giocatori di alto profilo: è una formazione top che ha fatto il record di punti, ha avuto il capocannoniere ma ha trovato una squadra come la Juventus». Rassicurato dal d.s. Monchi («Non siamo un supermercato, ci sono zero possibilità che Ruediger vada via, l’unica trattativa in corso è per Salah ma il prezzo lo facciamo noi»), Di Francesco ha spiegato la sua idea di calcio. Ripartirà dal 4-3-3 ma non si sente un integralista come il suo maestro Zeman. «Sono stato scelto perché ho un certo tipo di calcio ed è giusto che lo trasmetta. Partiremo con il 4-3-3 ma poi, durante la gara, potremo anche cambiare. Nainggolan da mezzala potrà fare 18 gol, Strootman è un capitano in campo, Paredes è ideale per il centrocampo a tre. Florenzi lo voglio vedere prima di decidere il ruolo». Sui rinforzi — Pellegrini sarà riscattato e Berardi resta una possibilità — si affida a Monchi. «Cercheremo di mettere su una squadra forte, vero direttore?». Lo spagnolo ha risposto con un sorriso rassicurante, e a Di Francesco è passata l’emozione.

(Corriere della Sera – G. Piacentini)



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