ULTIME NOTIZIE AS ROMA CSKA SOFIA EL SHAARAWY – A chi sa attendere, il tempo apre ogni porta, scrive Il Messaggero. È un proverbio cinese che ben si addice a El Shaarawy. “L’attesa è valsa il prezzo – ha spiegato ieri il 28enne di Savona – Non vivo la panchina con pressione, l’importante è farsi trovare pronti“.
Musica per le orecchie di Mourinho che non ha perso l’occasione per elogiarlo (“Lui sa che è importante per me, che mi piacciono tanto le sue caratteristiche e che a inizio stagione doveva percorrere un percorso per migliorare la forma. È un titolare anche se ha iniziato in panchina“) ma che già in precedenza aveva dimostrato di puntarci.
Non si esulta infatti come un forsennato al 3-0 contro il Trabzonspor (dopo esser rimasto impassibile sul 2-0 di Zaniolo pochi minuti prima) se non sei consapevole che quel gol può servire a chi lo segna per mettersi alle spalle un periodo nero. José, da fine psicologo, aveva previsto tutto. Diciassette giorni dopo ancora Stephan, stavolta con una rete pesantissima, allo scadere, il giorno della millesima panchina in carriera, gli ha regalato il successo sul Sassuolo.
Che il nazionale azzurro abbia le caratteristiche per ritagliarsi sempre più spazio con lo Special One è evidente. È uno dei pochi infatti che a sinistra sa coprire tutta la fascia. A tal punto che Conte, nella fase di qualificazione all’Europeo del 2016, addirittura nel 3-5-2 lo utilizzò per 3 gare consecutive (Croazia, Bulgaria e Azerbaijan), prima che un infortunio ne minasse la titolarità nella competizione continentale.
Figuriamoci adesso in un 4-2-3-1 che in fase difensiva si trasforma in 4-4-2: il lavoro (di copertura) è addirittura semplificato. “Ora penso solo alla Roma e voglio tornare in Nazionale. L’entusiasmo va alimentato. Nei momenti di difficoltà dovremo essere pronti a reagire nella maniera giusta“. Parola di chi ci è già passato.
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