Lionel Messi e Alessandro Florenzi

(Il Tempo – E. Menghi) Esserci è un atto di fede. «Viviamo il sogno», recita lo slogan di Roma-Barcellona, niente di più, niente promesse, pressioni, solo 90 minuti per cui vale la pena partecipare alla ressa che scatterà oggi alle 10 in punto per la vendita libera dei biglietti. È la partita più attesa della stagione e sono già stati staccati 21 mila tagliandi in fase di prelazione. Le previsioni sono all’altezza delle grandi notti del passato, quando l’Olimpico era il 12° uomo in campo: la parte giallorossa dello stadio può andare sold out prima dell’andata del quarto di finale di Champions League, a carte coperte, ma c’è l’incognita settore ospiti. I tifosi blaugrana potrebbero aspettare di conoscere il risultato del Camp Nou per decidere se fare vacanze romane e il pienone dipenderà anche da loro, visto che gli spetta una fetta d’impianto da 5.500 posti. Tutto intorno sarà, comunque, esaurito, e oltre a registrare il maggior numero di spettatori di quest’anno si potrà ambire ad un record che farebbe bene alle casse: l’incasso più alto di sempre, che farebbe lievitare a circa 85 milioni di euro i proventi della Champions (ma se la Juve avanza e la Roma no il market pool potrebbe togliere qualcosina ai giallorossi). Il primato è detenuto dalla sfida del 21 ottobre 2014 contro il Bayern Monaco, l’umiliazione per 7-1 fu vista dal vivo da oltre 62 mila persone. A sorridere furono solo i conti con più di 3,7 milioni di euro al botteghino. Guadagnarono poco meno (circa 3,5) ma furono tutti più felici il 16 settembre 2015, quando Florenzi fece la magia da metà campo e finì 1-1 tra gli applausi di oltre 57 mila tifosi.

Ma il Roma-Barcellona con più pubblico di sempre risale al 26 febbraio 2002: sfiorati i 70 mila paganti nella serata del 3-0 ai catalani. Più tifosi non significa più guadagno, basti pensare che il 3° maggior incasso della storia c’è stato contro il Real Madrid nel 2016 con 55 mila ultras, e con il Manchester City nel 2014 ci si ferma a 54 mila. Il paradosso è piazzato al 5° posto, con lo United nel 2007 erano finiti pure i posti in piedi, il dato ufficiale dichiara 73.683 presenti (il record però è di 74.773, registrato nella partita scudetto col Parma del 2000), ma in cassa andarono 2,8 milioni di euro, quasi 1 in meno rispetto al confronto con il Bayern Monaco a cui hanno assistito 10 mila persone in meno. Numeri nonostante il boom di tifosi impossibili da ripetere oggi, perché solo sulla carta l’Olimpico può ospitare 72 mila tifosi, ma in realtà le prime due file delle tribune non vengono vendute per scarsa visibilità. Un’eccezione è stata fatta per il Totti-day col Genoa, in 59.716 hanno dato l’addio al calcio allo storico capitano, un dato che racconta com’è cambiato l’impianto negli anni, la capienza è stata ridotta, dal pre al post barriere le curve hanno perso 1.500 posti l’una. Lo spazio diminuisce, ma si incassa di più: la Sud per Roma-United di 10 anni fa costava 20 euro, col Barça ne serviranno 40. A far discutere è piuttosto il prezzo del settore ospiti da 4.500 unità al Camp Nou, in vendita da oggi: 89 euro. Compresi quelli che andranno negli altri settori dello stadio, saranno almeno 5mila i romanisti pronti a vivere dal vivo i primi 90, salatissimi, minuti del sogno Champions.



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