Il giorno dopo il parere della Soprintendenza è battaglia. La Roma, disponibile a salvaguardare in caso la famosa tribuna di Tor di Valle in altro loco, non manca però di sottolineare come «sia singolare la tempistica del parere», dicendo di non comprendere «iniziative così intempestive da apparire ostili» e mettendo per la prima volta nero su bianco la possibile causa, «avviando certamente ogni azione a tutela del nostro progetto».
La Eichberg, poi, ha chiarito come «la nostra sia un’iniziativa per tutelare un pezzo di storia dell’architettura. Il procedimento si concluderà tra 120 giorni, i proponenti ne hanno 80 per risponderci e chiedere che il vincolo non venga apposto. Ma è dal 2014 che diamo pareri di forte criticità, a cui non è seguita alcuna revisione progettuale. Nella conferenza il Governo ha un rappresentante che potrà mediare il parere negativo. Ma non vedo come». E la Roma? Sorpresa: «Le tribune sono precarie e pericolanti, in abbandono da anni, dimenticate pure dalla Soprintendenza. Era stato fatto presente alle istituzioni, che hanno dato il via libera al progetto».
(Gazzetta dello Sport)
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