AS ROMA NEWS AMICHEVOLE PARTIZANI – Nell’ultimo test amichevole estivo la Roma supera 2-1 il Partizani Tirana. Un successo che per qualche ora permette di scrollarsi di dosso le perplessità che aleggiano sul mercato. Ad una settimana dal debutto in campionato con la Salernitana, i giallorossi appaiono in netto ritardo nel completamento della rosa. Va meglio in campo, certamente, scrive Il Messaggero.
Per carità gli albanesi appaiono sin dalle prime battute una squadra molto modesta, ancor di più se fra 4 giorni – giocandosi l’accesso alla prossima Conference League – il tecnico Zekic preferisce lasciare molti titolari a riposo (schierati soltanto nel finale). Ma tant’è, anche Mou (già in forma campionato: nella ripresa lungo battibecco con il tecnico avversario) deve fare a meno di Dybala mentre Pellegrini parte fuori insieme a Ndicka, Cristante e Zalewski.
E così la scena se la prende Pagano. Sì, il ragazzino seguito da Totti, per il quale non più tardi di qualche giorno fa proprio José ha previsto una crescita alla Bove. Come al solito il portoghese non si sbagliava. Riccardo chiude un’estate in crescita. Dopo i gol alla Boreale e al Latina, il classe 2004, schierato mezzala a destra (è Bove a occuparsi inizialmente della regia), gioca un primo tempo sontuoso.
L’assist a El Shaarawy per l’1-0 che il Faraone confeziona con un bel pallonetto, è solo la ciliegina. Pagano, infatti, è sempre nel vivo del gioco, conclude un paio di volte in modo pericoloso, non disdegnando anche la fase d’interdizione, a dimostrazione che in rosa ci può stare benissimo. E questo anche se Pinto, come sembra, è pronto a chiudere in settimana per il tandem del Psg, Paredes-Sanches.
Le altre note liete arrivano dall’attacco. Il fatto che i due gol portino la firma di El Shaarawy e Belotti (bravo a sfruttare un assist di Stephan) nascondono almeno per una sera quanto il reparto sia corto. Il Gallo oltre alla rete (ne sfiorerà un’altra nella ripresa con una mezza girata) si muove, si batte, insomma regala il solito repertorio fatto di generosità e corsa. La sensazione, però, è che Mou cerchi altro.
Se Zapata sbarcherà a Trigoria in settimana, tempo di ambientarsi e potrà regalare sia la profondità che la Roma ha un po’ perso, sia la possibilità di far salire la squadra tenendo maggiormente il pallone. Bisognerebbe anche capire come Rapetti abbia improntato la preparazione atletica. Se per una partenza a razzo oppure per una crescita graduale. In estate si è lavorato meno sulla forza e il gruppo, infatti, appare più agile. Ieri si è percepita la volontà di andare a pressare alti con i due esterni (e il 2° gol nasce proprio da una palla rubata da Spinazzola) che spesso e volentieri sono stati esortati a giocare con più intensità.
In mezzo non è dispiaciuto Bove, nella veste di vice Cristante ora che Matic è andato al Rennes, mentre Kristensen va rivisto. Più gioca e più sembra una copia di Karsdorp, in tutto e per tutto, pregi e difetti. Attento quindi a supportare la fase offensiva ma poi poco preciso nei cross. Per la difesa, vista la pochezza tecnica del Partizani Tirana nel primo tempo, difficile capirne la tenuta. Una cosa è certa: Smalling è il leader, Mancini il suo scudiero e Llorente mostra una tranquillità nelle giocate che lascia pensare come domenica, al debutto in campionato, toccherà a lui partire titolare. Anche perché Ndicka, continua a palesare qualche incertezza. Il rigore che Cara si procura e segna nel finale, arriva per uno sgambetto ingenuo di Celik ma il franco-ivoriano nell’azione rimane fermo, mostrando ancora un ritardo di condizione.
Le amichevoli servono proprio per trovarla. Basti pensare che José, visto l’infortunio accorso ad un calciatore del Partizani (che aveva finito le sostituzioni dei calciatori in movimento) ha cambiato a 10 minuti dalla fine Aouar per ripristinare la parità numerica. Un gesto di fair play che lì per lì l’algerino ha faticato a comprendere (e con lui anche i tifosi sui social che ci hanno visto una frecciata al club). Finisce così l’estate giallorossa. Da domenica si inizia a fare sul serio. La speranza, in primis di Mou, con qualche rinforzo in più.
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