Roma-Braga 1-1

AS ROMA NEWS BRAGA RITIRO 2023 – Quando si dice che “i dettagli fanno la differenza”. Mourinho arriva all’Estadio Municipal di Albufeira, si accomoda in tribuna e non in panchina (a guidare la squadra, Rapetti, che di mestiere fa il preparatore atletico). Insieme con José sono seduti i collaboratori tecnici Salsarano, Foti e Nuño Santos. E in campo, la “prima” vera Roma senza il capitano Pellegrini e il gioiello Dybala, scrive Il Messaggero.

Una rivoluzione? No, semplice lungimiranza, quel non lasciare nulla al caso: calciatori e tecnici appena nominati, alla prima giornata di campionato, il 20 agosto con la Salernitana, non ci saranno per squalifica. Ed ecco che ieri contro il Braga (amichevole finita 1-1, El Shaarawy e Bruma), José ha provato – a meno di innesti già pronti per l’uso – la formazione che, con ogni probabilità, esordirà in campionato, tribuna e panchina comprese.

In campo ci sono i nuovi, Aouar e Kristensen, davanti Belotti, poi Llorente a far compagnia a Mancini e Smalling. Un gruppo di calciatori che deve abituarsi a vivere anche senza i big e a non avere l’allenatore in panchina. La Roma è una squadra che deve crescere, è solo a metà preparazione, ed è anche incompleta, per questo cala nel finale e subisce il pareggio di Bruma; il Braga, che tra una decina di giorni giocherà il preliminare di Champions, è sicuramente meno forte dei giallorossi ma più strutturato, più avanti, pure più smaliziato e tosto.

Mou, da bravo tecnico “squalificato”, in tribuna prende appunti e parla al telefono. La Roma non gli dispiace, è la solita, a sua immagine, la stessa di sempre, nel gioco e nello spirito: è compatta, solida, difende con ordine (a parte un pericolo su azione da funambolo di Bruma nel primo tempo) e riparte, o almeno ci prova. Nel finale si distrae e incassa il pari, con Bruma che segna un gran gol in mezza rovesciata. In attacco ancora fatica.

Il gol giallorosso arriva lo stesso, nel primo tempo. Il lancione da dietro funziona anche stavolta, è un marchio di fabbrica come i calci piazzati: Mancini serve lungo ElSha, che scambia con Zalewski e segna il vantaggio. Aouar prova a danzare per il campo, usa la tecnica a tira fuori il muscolo, Cristante galoppa ma è ancora con il freno a mano tirato, come tanti. L’idea di gioco appare la stessa di sempre: Mou sta creando una squadra solida dietro e tecnica davanti.

Tanti cambi nel secondo tempo, Mou rivoluziona la squadra, come da copione, e conferma il solo Belotti là davanti. E anche questo è un messaggio: ho solo lui. Stavolta non serve un decodificatore, l’appello è chiaro. L’attacco necessita di soluzioni nuove, mentre la compattezza della squadra, anche se siamo solo al primo test di un certo livello, appare garantita dalla presenza e dall’esperienza di gente come Cristante e Matic, della linea difensiva e dal su e giù continuo di Aouar e Pellegrini, che vanno rivisti quando le gambe gireranno meglio. Ndicka si piazza sul centro sinistra e appare ancora indietro rispetto a Llorente, Celik fa il braccetto di destra e non è il suo ruolo, Dybala, che regala qualche magia delle sue (e sfiora anche due volte il raddoppio con un paio di tiri a giro), si va a piazzare al fianco del Gallo.

Il Braga mette alla prova la Roma anche sotto l’aspetto fisico: parte con qualche fallaccio di troppo, dopo un paio su ElSha nel primo tempo ne arrivano due nella ripresa proprio sulla Joya e su Belotti, che nonostante la bella compagnia continua a faticare in questo suo viaggio verso la ricerca di se stesso (si mangia il gol del 2-1). E Mourinho è impaziente, ormai da un bel pezzo. Al di là del pari di ieri, che conta zero.



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