Stephan El Shaarawy

AS ROMA NEWS LUDOGORETS EUROPA LEAGUE EL SHAARAWY – Non c’è due senza tre. È quello che si augura Stephan El Shaarawy, a caccia di un’altra prestazione importante e – magari – di un gol che coronerebbe un periodo magico per lui. Nella settimana del suo trentesimo compleanno, il numero 92 ha già trovato il gol contro Helsinki e Verona. E adesso non vuole fermarsi sul più bello, scrive La Gazzetta dello Sport.

Perché Mourinho non gli ha mai fatto mancare la sua fiducia e, finalmente, l’attaccante nato a Savona sente di essere nella condizione fisica per ripagare il tecnico in un momento cruciale della stagione. Contro il Ludogorets infatti la Roma si gioca il proprio destino in Europa e a Trigoria nessuno sembra avere intenzione di tornare a giocare la Conference League.

Dopo aver raggiunto i 50 gol con la maglia della Roma, stasera El Shaarawy taglierà il traguardo delle 200 presenze in giallorosso. Ma potrebbe esserci anche il tris, in tutti i sensi. Se il Faraone dovesse trovare la rete con il Ludogorets raggiungerebbe quota 100 gol in carriera, oltre a trovare la terza marcatura consecutiva.

Un obiettivo che il trentenne sogna si centrare insieme alla qualificazione ai playoff di Europa League: “Aver segnato cinquanta volte con la Roma è importante ma lo vedo come uno stimolo ulteriore a migliorarmi, voglio avere l’ambizione di fare il massimo. Ho raggiunto numeri importanti, ma quello che conta davvero è cercare di mantenere questa striscia positiva. Sono contento di quello che sto facendo ma non mi devo fermare”.

El Shaarawy può essere considerato il vero asso nella manica di Mourinho. Spesso il tecnico lo ha utilizzato come arma in corsa e i numeri danno ragione all’allenatore, che sembra aver trovato la giusta formula per sfruttare al massimo le sue caratteristiche. Prendendo in esame il reparto offensivo della Roma, dopo Dybala, attualmente ElSha risulta il miglior attaccante in rosa: escludendo l’argentino infatti, è lui ad aver il miglior rapporto tra reti segnate e minuti giocati. In questa graduatoria dopo la Joya – al vertice con una rete ogni 113’- c’è il Faraone. che può vantare una media di un gol realizzato ogni 171’. Il terzo posto è occupato da Belotti con 281’, seguito da Abraham (376’), Zaniolo (679’) e Pellegrini (688).

È proprio la voglia di tornare a sentirsi determinante per la Roma ad averlo portato a riadattarsi, per andare incontro alle esigenze della squadra e del suo allenatore. Non è un caso se, con lo Special One in panchina, ha ricoperto tutti i ruoli sulla fascia sinistra. Dal suo arrivo nella Capitale, il portoghese ha utilizzato El Shaarawy come jolly – spesso – per trovare una soluzione agli imprevisti che troppe volte hanno impedito a Mou di poter contare su una rosa al completo. Con Mourinho in panchina, Stephan ha giocato sia sulla trequarti che come esterno offensivo. Si è poi riscoperto come quinto di centrocampo – ruolo che aveva già occupato in passato – ma, in caso di passaggio in corsa al 4-3-3, ha vestito senza troppe difficoltà i panni del terzino a tutta fascia.

Per lui dover rivedere la propria posizione in campo non è mai stato un problema. Anche lontano dall’area di rigore avversaria: “Sono sempre stato disponibile ad adattarmi alle richieste del mister. A inizio anno ho giocato vicino alla porta, più trequartista, ma posso fare senza problemi il quinto a centrocampo. Anche se sono più lontano dalla porta, risultando meno incisivo da quel punto di vista, non è una cosa che mi preoccupa. Quello che conta è la disponibilità e l’atteggiamento. Dove mi mette il tecnico cerco di fare sempre il mio, di essere decisivo, di dare un contributo importante alla squadra. Anche chi entra a partita in corso deve essere sempre decisivo, è ciò che successo nelle ultime partite”.



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