La Roma butta una vittoria ormai acquisita, facendosi rimontare due gol nel finale di una partita gestita senza troppe difficoltà fino a quel momento. Finisce 3-3 contro l’Austria Vienna, con l’occasione per mettere un piede nei sedicesimi d’Europa League gettata nel mare dell’enorme confusione che ha improvvisamente preso il sopravvento sulla tranquillità della serata vissuta all’Olimpico. Non sono bastati i due bei gol di El Shaarawy per portare a casa i tre punti. «Due minuti di blackout sono stati sufficienti per buttare la partita — l’amarezza dell’attaccante — dovevamo solamente gestire il risultato, abbiamo avuto delle disattenzioni inspiegabili e ci dispiace, perché la gara era chiusa. Io sono comunque contento della mia prestazione, ma dovevamo vincere».
Quella di ieri sera era la quinta partita da titolare in questa stagione per il Faraone, entrato in campo con un solo obiettivo: riprendersi la Roma. E il messaggio mandato a Spalletti è arrivato forte e chiaro: due reti, tanta corsa e lo sforzo di farsi trovare sempre lucido e concreto nella fase finale dell’azione. La voglia di tornare ad esser stabilmente protagonista all’interno della squadra, è più forte di qualsiasi malumore che può aver accompagnato Stephan nelle ultime settimane. Ma la definizione di seconda linea va stretta all’attaccante, arrivato nel mercato di riparazione dello scorso gennaio (riscattato a giugno dal Milan per 13 milioni), giocando praticamente sempre e contribuendo in maniera decisiva al raggiungimento del terzo posto nella passata stagione. Ieri sera l’Olimpico si è ricordato di Elsha, che sta cercando il modo per far rinnamorare del suo calcio Spalletti.
Solamente quindicimila le presenze ieri sera allo stadio Olimpico, con i circa duemila austriaci che si sentivano di più rispetto ai romanisti. Un problema, quello dello stadio romano, che non può esser più sottovalutato. «Il concorrente dello stadio ora è la tv con il progresso della tecnologia- l’analisi del diggì Baldissoni — bisognerebbe quindi offrire un prodotto all’altezza. Adesso i tifosi non sono messi in condizione di godere dello spettacolo come prima. Stiamo combattendo per la normalità, ovvero un Olimpico pieno con la curva che incita i tifosi, come ha sempre fatto nella storia di questa società. La squadra sta andando bene, dobbiamo continuare così per riportare la gente allo stadio».
Garcia ha firmato un triennale con il Marsiglia, rescindendo consensualmente il contratto con la Roma che risparmierà circa dieci milioni di euro lordi. «Gli facciamo un grosso in bocca al lupo — sintetizza Baldissoni — il paradosso era che Garcia aveva un contratto più lungo di Spalletti (in scadenza a giugno prossimo ndr), che vuole parlare di rinnovo solamente quando i risultati lo giustificheranno. Il messaggio alla squadra è che la Roma va meritata». Un messaggio anche ai giocatori che scalpitano per i propri rinnovi contrattuali. Vedi Manolas e Nainggolan. «Entrambi hanno contratti lunghi, non abbiamo urgenza o difficoltà».
(La Repubblica – F. Ferrazza)
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